L’evoluzione della vigilanza privata in uno studio Plimsoll

ROMA – Uno studio Plimsoll identifica le 171 imprese di vigilanza privata oggi a rischio che rappresentano i migliori obiettivi di possibili acquisizioni societarie. Lo studio stima il valore finanziario delle 649 maggiori imprese del settore sulla base degli ultimi 4 bilanci depositati, con un’analisi scritta e grafica della performance di ciascuna impresa negli ultimi 4 anni, una classifica delle imprese, un “piano di miglioramento” proiettato a 12 mesi con le direttive da seguire per migliorare la salute finanziaria dell’impresa, direttivo, azionariato, partecipazioni e una fitta analisi di settore con ratios eLconomici, tavole grafici e classifiche.

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Pubblica Amministrazione, rimetti a noi i nostri crediti

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La pubblica amministrazione ha debiti per almeno 37 miliardi di euro, pari al 2,5% del PIL nazionale. E i pagamenti vanno da un minimo di 92 giorni ad un massimo di 664 giorni, con i picchi più drammatici nel Mezzogiorno. Per le vischiosità burocratiche della PA, molte imprese (PMI in testa) stanno agonizzando. Anche quelle di vigilanza privata, che sempre non amano farsi mancar nulla.  Ne parliamo con Franco Tumino, Coordinatore del TAiiS, Tavolo Interassociativo Imprese dei Servizi

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Più della crisi, poté la liberalizzazione: la vigilanza privata sotto la lente

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Meno 3,5%. L’ultimo rapporto Federsicurezza si apre con una netta flessione del numero degli istituti di vigilanza attivi sul territorio nazionale. Erano infatti 913 le imprese attive nel 2008 (contro le 954 dell’anno precedente) e le cessazioni/liquidazioni non sembrano esser state ammortizzate dall’affacciarsi di nuovi istituti. La crisi si è quindi fatta sentire anche nella vigilanza privata, ma prima ancora della crisi si è fatto sentire il processo di liberalizzazione del settore, che ha giovato agli istituti più dimensionati penalizzando quelli più piccoli, già vessati da numerosi altri deficit.

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God save the Queen! La vigilanza privata britannica perde 859 milioni di euro

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LONDRA (UK) – Secondo l’ultima indagine firmata Plimsoll Industry Analysis, in Gran Bretagna la recessione avrebbe colpito assai duramente il settore della vigilanza privata.
Secondo lo studio, che analizza i 304 maggiori istituti di vigilanza britannici, il 2009 avrebbe fatto registrare perdite per complessive 761 milioni di sterline, vale a dire 859 milioni di euro, e metà degli istituti presenti sul mercato avrebbe registrato un drastico calo di fatturato rispetto all’anno precedente.

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