Vigilanza privata e gestori di contante: contro le frodi è attivo il SIRFE

Gestori di contante di tutta Italia, aprite le orecchie! Ricordate il SIRFE, nuovo Sistema Informatico di Rilevazioni Frodi Euro, introdotto dal DM 1 Febbraio 2013 per gestire un archivio informatizzato sulle falsificazioni dell’euro? Beh, dallo scorso 14 Maggio è diventato ufficialmente operativo: tutti i gestori del contante (banche, Poste Italiane e società di servizi, come gli Istituti di Vigilanza Privata che trattano, contano e gestiscono il contante) sono tenuti a comunicare solo telematicamente all’UCAMP (Ufficio Centrale Antifrode dei mezzi di pagamento) i dati relativi ai sospetti falsi.
Un recente incontro presso il Ministero dell’Economia e Finanze, anche tramite simulazioni pratiche, ha illustrato funzionamento e FAQ sul sistema SIRFE, evidenziando che occorre particolare attenzione nella compilazione del form del verbale (la maggior parte delle richieste di assistenza pervenute richiedeva la cancellazione di verbali rilasciati).

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Italian Security Leaders Top 25: la sicurezza tecnologica ha tenuto

TOP25_ILADopo tante indagini sul calo di marginalità della vigilanza privata, vediamo come se la passano i cugini ricchi della security tecnologica dando una sbirciata ai loro bilanci.
A giudicare dalla seconda edizione della Italian Security Leaders Top 25 stilata dalla rivista a&s Italy, in collaborazione con l’analista finanziario KF Economics, le cose non vanno affatto male.
In prima battuta, è vero, emerge un calo dei ricavi rispetto all’ottimo 2011, ma si tratta di un valore limitato, che invero consacra la tenuta del comparto tecnologico della sicurezza, soprattutto se si guarda alla marginalità.
Insomma, anche nell’austerity del 2012, le industrie che producono, distribuiscono e integrano sistemi di sicurezza hanno vantato performance e redditività di tutto rispetto. E anche nel 2012 ha trovato conferma il principio che “essere generalisti non sempre paga”: presentarsi come “specialisti” sembra essere la chiave per capitalizzare al meglio il know-how. Questo dovrebbe far riflettere anche chi nella vigilanza ha scelto di investire in tecnologie.

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Tecnologia e Vigilanza Privata secondo Sipro: da costo ad investimento

Giulio Lucci SIPROLa vigilanza privata è in crisi: si legge ormai in tutte le analisi di settore.
Ma non sarà una crisi delle idee, più che una crisi congiunturale? Questo spiegherebbe la gara tra le Associazioni per trovare nuove aree di business dove gli Istituti possano rosicchiare marginalità più interessanti. C’è chi pensa a rinforzare la vigilanza tradizionale aprendo ad aree finora tabù, come le carceri o il bodyguarding, e c’è chi pensa che occorre spostare decisamente il baricentro sulla tecnologia. Curiosamente si tratta proprio della stessa azienda che, nel lontano 1996, aveva presentato al ministero dell’Interno il primo progetto di guardie giurate nelle carceri: il Gruppo Sipro.
Ne parliamo con Giulio Iucci, business development e marketing Manager del gruppo.

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Gruppo Sirio: il futuro della vigilanza privata sta nella qualità dei servizi in remoto

Fabio-Poli SIRIO

La vigilanza privata è ad un bivio: deve scegliere se vuole cominciare a crescere o se intende restare piccola ed essere presto o tardi cannibalizzata dai grandi gruppi del facility management, della logistica e dei produttori di centrali di monitoraggio e sistemi d’allarme. Per Fabio Poli, Direttore Generale del Gruppo Sirio, il futuro del settore sta nel miglioramento dei servizi in remoto. Purchè siano di qualità.

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Vigilanza Privata, Localizzazione Satellitare e Privacy: la parola al legale

veicolo-geolacalizzato

Molto spesso aziende e relativo management ignorano i profili normativi propedeutici ad una corretta e lecita installazione di un sistema di localizzazione satellitare. E’ quello che è successo all’ANAS S.p.A., che il 7 marzo scorso è stata oggetto di un provvedimento dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali (clicca qui per leggerlo). Il Garante ha in tal sede dichiarato illeciti i trattamenti di dati personali realizzati attraverso una tecnologia costituita, tra l’altro, da un sistema di geolocalizzazione su veicoli aziendali, che consentiva il controllo a distanza dell’attività lavorativa.
Abbiamo chiesto in materia un approfondimento all’Avv. Marco Soffientini, Coordinatore del Comitato Scientifico di Federprivacy.

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