Riceviamo e pubblichiamo un commento sulla questione dei network che proviene da un 115 “puro”. L’autore chiede di non fare di tutta l’erba un fascio per non creare ulteriori distorsioni in un sistema già molto viziato.
Caro Direttore
per l’ennesima volta leggo su Vigilanza Privata Online degli intermediari ex art. 115 e delle loro presunte carenze etico-professionali e sento l’esigenza di scrivere anche a lei quanto già inviato alle Associazioni di categoria che si sono fatte promotrici dell’iniziativa “informativa” verso le banche e l’ABI (clicca qui per saperne di più, ndr).
Premesso che chi scrive è Amministratore Unico di una società di intermediazioni unica nel settore in quanto non risponde, al suo interno, a nessun socio che abbia interessi in società operative di settore, ma solo ed esclusivamente a privati che hanno maturato, come me, un’esperienza trentennale nel settore a stretto contatto con il mondo bancario. La ISTV, come noto, ha visto assegnato un contratto da lei precedentemente gestito, BNL (per oltre 7 anni) a tariffe più basse di quelle che la stessa riconosceva ai vettori incaricati e non già a favore di 115, bensì di 134 che si sono proposti e che continuano a proporsi a tariffe che non sono espressione di mercato, ma della solita politica di coltivazione dell’orticello. Il problema non è da circoscrivere a chi comunque con scarsa professionalità si candida a prestare servizi a tariffe anacronistiche: il vero problema è che manca una riforma armonica e organizzata dell’intero settore che inizi a rivedere l’abnorme quantità di licenze ex art. 134 rilasciate sulla base di non si sa quali parametri e concluda con l’accensione di agevolazioni fiscali/economiche/operative tipiche a salvaguardia del “particolare” rischio di impresa.
Tutti rimaniamo traumatizzati quando una guardia giurata perde la vita. Si spendono parole di orrore quando si legge per quali remunerazioni queste persone mettono a rischio la propria esistenza… e poi?
Dobbiamo assolutamente concertare un tavolo, in primis con le autorità competenti e poi con tutte le forze operative che credono in un mercato più etico, sia sotto il profilo professionale, sia sotto quello morale (115 o 134 che siano) atto a modificare questo status quo, per poi presentarci ai clienti con un piano tariffario che sia l’espressione reale di un processo di costi e ricavi adeguati alla realtà e che sia soprattutto espressione di una rinnovata professionalità.
Cordialità
Dott. Maurizio Capolongo
Amministratore unico ISTV SPA
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