La sicurezza integrata ai tempi della spending review: un convegno Federpol-Consap

consap--federpolROMA – Federpol e Consap. Rispettivamente: Federazione Italiana degli Istituti Privati per le Investigazioni, le Informazioni e la Sicurezza da un lato, e Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia dall’altro. Due sigle che raramente hanno viaggiato a braccetto, frenate da reciproche diffidenze che ne hanno sinora ostacolato un percorso comune e sinergico sul fronte operativo e, a maggior ragione, di tutela sindacale.  Ma i rapporti tra investigatori privati e polizia di stato sembrano essere ad un punto di svolta. Lo testimonia il primo – ed unico – caso di organizzazione congiunta Federpol-Consap del convegno “Sicurezza integrata: ricetta possibile in tempi di spending review?”, di scena all’Hotel Quirinale di Roma il 25 Settembre 2014, al quale presenzieranno, fra gli altri, il Vice ministro dell’Interno Filippo Bubbico e il Vice capo della Polizia Alessandro Marangoni.

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Federsicurezza: sostegno della sicurezza privata alla protesta delle forze dell’ordine

Se Atene piange, Sparta non ride di certo. Se la vigilanza privata e il trasporto valori soffrono per la situazione congiunturale, ma anche per patologie strutturali e purtroppo consolidate, come il diffuso abusivismo e il progressivo ma inesorabile abbattimento delle tariffe a costante discapito della qualità, le forze dell’ordine se la passano anche peggio. Sottopagate, sotto organico, costrette a rammendarsi divise vecchie e a comprare benzina per le auto di servizio, adesso pure a rischio sanitario. La minaccia di sciopero è come minimo comprensibile. “Dispiace molto che le forze dell’ordine scontino sempre più le stesse difficoltà di cui sono vittima sia il personale che le imprese della sicurezza privata“. – dichiara l’avvocato Luigi Gabriele, presidente di Federsicurezza, l’organizzazione di Confcommercio che rappresenta oltre 450 aziende della vigilanza privata che impiegano circa 20.000 guardie giurate, a proposito dello sblocco dei tetti salariali rivendicati dai sindacati di polizia. 

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Vigilanza Privata: al via la riforma della certificazione degli istituti e dei servizi

DM_04_06_14_n_115_Certificazione-Vigilanza-Privata-1ROMA – Ne parliamo da tempo, ma adesso è ufficiale. E’ infatti scattato l’obbligo per gli istituti di vigilanza privata attivi in Italia di sottoporre i propri impianti, servizi e professionisti alla valutazione da parte di un organismo di certificazione indipendente. Il 3 settembre è infatti entrato in vigore il D.M. n. 115 del 4 giugno 2014, che indica le caratteristiche e i requisiti che devono possedere gli organismi chiamati a valutare la conformità alle norme delle aziende autorizzate a svolgere attività di vigilanza privata.  Gli istituti di vigilanza dovranno, entro i prossimi 12 mesi, sottoporsi ad un audit interno da parte di un organismo accreditato, e produrre poi al Prefetto competente la documentazione che certifichi la conformità dei servizi forniti ai parametri fissati dal decreto ministeriale n. 269/2010 e dalle norme Uni/Iso, relative tra l’altro alla qualità dei servizi di vigilanza, telesorveglianza, custodia e scorta valori e alla competenza dei professionisti di security impiegati.

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Nes: presto i nomi degli acquirenti

Chi si compra la North East Services e l’Istituto Compiano? I rami vigilanza privata delle due società (ceduti in un unico pacchetto) saranno ceduti ad una delle quattro aziende che si sono sinora fatte avanti. Anche se ufficialmente non si sanno i nomi, da indiscrezioni riprese da varia stampa locale si parla di Allsystem, Securitalia, La Patria e una cordata Battistolli/Civis. Tre su quattro di questi gruppi opera anche nel trasporto valori, quindi potrebbe essere interessata pure a questi rami di attività Nes.

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Vigilanza armata antipirateria: non imponibile IVA

ivaAvevamo già parlato di servizi di vigilanza privata e del regime IVA da applicare. Resta però un nodo da sciogliere ed è relativo ai nuovi servizi di sicurezza antipirateria operabili a mezzo guardie giurate.  L’Agenzia delle Entrate ha risposto ad un interpello risolvendo i dubbi degli armatori: poiché il servizio di vigilanza armata presenta un nesso funzionale diretto con i bisogni della nave, se i servizi sono forniti direttamente all’armatore, possono fruire del regime di non imponibilità previsto dall’art. 8 – bis, primo comma, lett. e- bis) del Dpr n. 633 del 1972.

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