La storia di vigilanzaprivataonline si intreccia profondamente con quella di UNIV, associazione che ha preferito defiirsi Unione per evocare una coagulazione di imprese, persone e idee che producono nuove idee, che a loro volta coagulano nuove persone e nuove imprese in una sintesi unitaria. Se UNIV ha però compiuto trent’anni, VPOnline ne ha poco più della metà ma in 17 anni ha comunuque visto il settore cambiare pelle, subire gogne mediatiche e tempeste giudiziarie, precipitare all’interno di scenari macro governati dall’imprevedibilità. Ma anche in tempi così fluidi, UNIV è sempre stata una costante aggregativa, istituzionale e formativa. Lo testimonia la folta presenza di imprenditori e di autorità presenti il 22 Novembre alla celebrazione del suo trentennale.
Due i temi sul piatto, tra loro collegati: gli aumenti del costo del lavoro e la rinegoziazione del contratto prevista dal nuovo codice appalti come possibilità per far digerire alla PA una rivisitazione del prezzo anche sulle gare già affidate. Fondamentale l’apporto del Presidente di Sezione del Consiglio di Stato Luigi Carbone, tra gli estensori del nuovo codice appalti, e degli Avvocati Massimiliano Brugnoletti e Carlo Fossati sui temi amministrativi e giuslavoristici.
L’Avv. Fossati ha rivisitato il drammatico percorso che ha portato il settore – “reo” di aver applicato il CCNL maggiormente rappresentativo – alle infamanti accuse di capolarato, con tutte le conseguenze che ciò ha generato. Prima di tutte: il raddoppio dei prezzi dei servizi che poche committenze private e quasi nessuna committenza pubblica hanno accolto, in particolare per gli appalti già in corso. Un raddoppio basato peraltro su parametri del tutto arbitrari, visto che la Costituzione affida questi calcoli ai sistemi di rappresentanza e non certo alla magistratura penale.
Come uscirne? L’Avv. Brugnoletti ha riproposto la strada dell’art. 9 che prevede, per fatti imprevedibili, la rinegoziazione del prezzo in ossequio ai principi del risultato e del nuovo rapporto di fiducia tra PA e operatori economici che contraddistinguono il codice 2023. Se il rinnovo del CCNL era infatti pienamente prevedibile, non lo era però un importo così massiccio e definito – impropriamente – dalla Procura milanese.
Affascinante, oltre che istrionica nell’esposizione, la narrazione del Presidente Carbone relativa alla gestazione del nuovo codice appalti da parte di chi ci ha (letteralmente) messo la firma. La prima domanda che si è posto l’estensore del “codice Carbone” è perché riscrivere un codice a soli 6 anni di distanza. La risposta è che nel 2023 Covid, guerre e shortage dei componenti ci avevano consegnato un mondo nuovo rispetto ad un 2016 caratterizzato da scandali come Expo e Roma Capitale. Questo nuovo clima imponeva di “salvare” l’esecuzione del contratto (e non di farlo cadere al primo problema) costruendo una nuova relazione basata sulla fiducia reciproca, tale per cui anche un rinnovo contrattuale di lavoro imprevedibile nell’importo deve essere rinegoziato con la PA. E sottolineo deve, anche se la PA fa orecchie da mercante – per abitudine, insipienza o timore.
Fondamentale la conferma del Presidente Carbone su un punto giuridicamente controverso, ossia la possibilità di applicare l’istituto della rinegoziazione anche ad appalti già in corso all’entrata in vigore del nuovo codice. Inequivocabile la sua posizione: l’art. 9 fa parte del pacchetto dei principi raccolti in capo al codice ed, in quanto principio, è immanente all’ordinamento, dunque applicabile a qualunque appalto che rientri nelle casistiche di imprevedibilità di cui all’art. 9.
Cosa resta da fare dunque? Starà agli operatori sensibilizzare i RUP sul tema, visto che è già previsto anche un percorso per la rinegoziazione del contratto, ma soprattutto occorrerà riqualificare i funzionari della PA.
UNIV – ha dichiarato Anna Maria Domenici, Presidente – è a disposizione per fornire consulenze agli associati assieme al proprio staff di professionisti di fiducia. “Tutto si può fare (o nulla): dipende dalla compattezza con cui un settore – da noi rappresentato in maggioranza – si pone di fronte all’interlocutore istituzionale e politico. UNIV intende andare avanti con forza con le sue proposte… per almeno altri trent’anni”.