Niente detenzioni arbitrarie, arresti, perquisizioni o interrogatori: la riforma della legge spagnola sulla sicurezza privata approvata lo scorso 10 dicembre dalla locale Camera dei Deputati non autorizza le guardie giurate a funzioni paramilitari, come si è da più parti letto. Lo stesso “fermo di polizia”, oggetto di un’accesa polemica nel Parlamento spagnolo, è ammesso solo “in relazione all’oggetto del proprio ambito di protezione o della propria azione e della immediata messa a disposizione di essi alle Forze e dei Corpi di Sicurezza dello Stato”. Ciò che peraltro qualsiasi cittadino spagnolo può fare. Insomma, i titoloni sui giornali erano una solenne bufala. Il Presidente di Aproser (che rappresenta il 70% delle imprese che erogano servizi di sicurezza privata in Spagna) ha spiegato in esclusiva a www.vigilanzaprivataonline.com che la riforma si limita ad incorporare le diverse facoltà già acquisite nel tempo dalle guardie giurate spagnole in base ai decreti che si sono susseguiti a partire dal varo della precedente legge nel 1992. Professionalizzate con uno dei piani di formazione più completi d’Europa, le guardie giurate spagnole hanno infatti progressivamente assunto funzioni di vigilanza privata nelle infrastrutture critiche, VIP protection, antipirateria e sicurezza carceraria. Sentiamo cosa dice Eduardo Cobas.
