Prefetto, Questore e Sindaco di Modena al SIRIO Security Forum

11 Ott 2014

di Ilaria Garaffoni

Sirio“Modena non è insicura: si colloca ai vertici della classifica delle città in cui si vive meglio in Italia, che tiene in forte considerazione il tema sicurezza. I reati contro il patrimonio sono però in aumento, e toccando gli aspetti quotidiani e privati della vita, colpiscono anche l’immaginario collettivo, incidendo non poco sulla percezione di sicurezza. Ma il privato potrebbe fornire un contributo significativo alla soluzione di alcune problematiche”.  Con queste parole il Prefetto di Modena Michele Di Bari, ha aperto la tavola rotonda istituzionale che si è tenuta in seno al primo Sirio Security Forum lo scorso 3 ottobre a Modena.
Il tema dell’incontro “Sicurezza pubblica e sicurezza privata: quali sinergie possibili?” ha sentito forte il richiamo alla concretezza da parte del Questore Oreste Capocasa: se Modena è una città pilota in termini di collaborazione interforze, può diventarlo anche per la collaborazione tra pubblico e privato. E’ però essenziale che prima si abbattano alcuni pregiudizi nei confronti della vigilanza privata, quindi “ben vengano i Protocolli congiunti, le telecamere e il progetto Mille Occhi sulla Città, ma si cominci con il gratificare chi nella sicurezza privata fa bene il proprio lavoro”.

Il Sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli, ha poi illustrato il recente aggiornamento del Piano di Sicurezza, che potenzia le forze dell’ordine e ottimizza il parco di telecamere di sorveglianza (che cresceranno in numero, qualità e posizionamento). Obiettivo? Riconquistare i luoghi del degrado e combattere le devianze. Telecamere dunque, ma anche nuovi uomini a presidio del territorio, alcuni dei quali potrebbero essere guardie giurate.

Peccato che ci siano dei limiti normativi che, di fatto, impediscono alle forze private di espletare reali funzioni “di sicurezza”. Pensiamo solo al divieto di fermo per gli addetti alla sicurezza, tema particolarmente caro a chi deve garantire la protezione dei punti vendita affiliati a Nordiconad. Accorato il messaggio del suo responsabile HSE, Fabrizio Coppa: “senza certezza del diritto non può esserci sicurezza. E’ quindi essenziale – a costo di risultare pletorici – che venga emanata una circolare interpretativa su ciò che le gpg possono e non possono fare in tema di fermo”. Con questa considerazione si è aperta l’altra tavola rotonda della giornata, dedicata alla sicurezza nell’industria del territorio e incentrata su un interrogativo: i costi per la safety, e ancor di più per la security che non è cogente, possono essere considerati come investimento?

“Per una realtà bancaria, sicurezza significa fiducia, quindi è senz’altro un investimento” – ha dichiarato Alessandro Gennari, Direttore Generale Banca Interprovinciale. “Poter misurare tale investimento sarebbe però un parametro rilevante per giustificare la spesa al Board” – ha proseguito. Purtroppo misurare il valore della sicurezza – di per sé complicato – è reso ancor più complesso in un mondo governato dall’IT, dove anche la sicurezza fisica vive le infinite variabili di rischio portate dalla rivoluzione IP e da un uso promiscuo di dispositivi mobili personali – ha osservato Raffaele Maccarone, Security Manager Gruppo SPAL-AUTOMOTIVE & TLC.
Per Marco Arletti (Amministratore Delegato Gruppo CHIMAR) “la sicurezza è un valore che si aggiunge al prodotto, quindi è anche un argomento di vendita, purché le certificazioni – che tante risorse richiedono alle imprese – rivestano un valore corrispettivo. Non sempre questo accade”.

A proposito di argomenti di vendita: tutti i manager del mondo industriale hanno chiesto ai vendor di tecnologie per la sicurezza di non scendere nei tecnicismi, ma di apprestare una lista di problemi – che trascendano anche la sicurezza – ai quali le loro soluzioni sono in grado di porre rimedio. E possibilmente anche un vademecum sulle normative di riferimento, dalla Privacy alle emittenze radio, dal fermo giudiziale alla possibilità di impiegare portierati nella GDO.
Appello subito accolto da Arturo Poli, che per il ventennale dalla fondazione del Gruppo SIRIO da lui presieduto, ha scelto proprio di fare il punto sullo stato dell’arte in materia di tecnologie coinvolgendo partner tecnologici all’avanguardia anche nella comunicazione: Honeywell Security Italia, Axis Communications, CIAS Elettronica, TSEC, Notifier, Bettati Antincendio, Caramella Multimedia.
Appuntamento al prossimo Sirio Security Forum!

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