Qualcosa si muove. E visto che non lo fa il Parlamento, ci pensano le Regioni (in altri casi la ASL). E’ il caso del Friuli Venezia Giulia, che nella sua legge regionale 03/032023 (art. 52) parla di “Security manager regionale per le infrastrutture critiche regionali”, conforme alla norma UNI 10459 e certificato, che si occupa di analizzare e gestire “tutti i rischi di natura dolosa e/o criminosa, colposa o accidentale” e di predisporre misure per monitorare e mettere in sicurezza le infrastrutture critiche del territorio. Un professionista in analisi del rischio che verrà interpellato, si spera, anche per la stesura dei bandi di gara per servizi di vigilanza privata, evitando – sempre si spera – corbellerie e intoppi (come questo, che sfiorava il ridicolo e che alla fine è stato annullato).
Chissà se la riforma degli appalti migliorerà anche questi aspetti? Considerato che ad oggi non ci sono linee guida per la PA per la scrittura di bandi di gara, a parte quelle dell’ENAC, che sono solo raccomandazioni e che peraltro la riforma in parte spazza via, la scelta del Friuli Venezia Giulia rappresenta un faro nella notte.