Di caldo si muore. L’hanno capito il Governo e diverse Regioni sospendendo alcune attività lavorative nelle ore più calde di questo torrido Luglio. Ma non quelle delle guardie giurate: per loro, è via libera a disidratazione, insolazione o peggio. Per fortuna, al netto delle ordinanze regionali, spetta a qualunque datore di lavoro occuparsi ei rischi legati al microclima. E se non è pensabile sospendere tout court dei servizi di vigilanza privata lasciando le chiavi ai ladri (anche se in questi casi negli appalti pubblici non si applicherebbero le penali contrattuali), si possono – e si devono – mettere in campo delle misure di protezione operando su turni, rotazioni, pause e studiando soluzioni al coperto e abbigliamento leggero. Di seguito una proposta.
Idee per garantire i servizi di sorveglianza anche nel caldo estremo
Le ordinanze regionali che vietano il lavoro all’aperto nelle ore più calde sono state emanate per proteggere i lavoratori da rischi come l’eccessiva esposizione al sole e il rischio di disidratazione. Tuttavia, il fatto che le guardie giurate non siano state esplicitamente menzionate nel decreto solleva interrogativi sulla loro effettiva tutela e sulla necessità di misure più specifiche.
Il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (Decreto Legislativo 81/2008) stabilisce i principi generali per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, ma non sempre affronta le specificità dei singoli settori o mansioni. In questo caso, si evidenzia la necessità di un’analisi più approfondita dei rischi legati al lavoro delle guardie giurate e delle misure di prevenzione adeguate.
Per continuare a svolgere i servizi di sicurezza preservando la salute dei lavoratori, si possono ipotizzare diverse soluzioni concrete.
Istituzione di presidi ombreggiati: l’installazione di tettoie, gazebi o strutture leggere in prossimità dei punti di sorveglianza consente alle guardie giurate di trovare riparo dal sole diretto durante le fasi di stazionamento o controllo. Questi presidi possono essere posizionati nei luoghi più esposti, garantendo immediato sollievo e riducendo il rischio di colpi di calore.
Distributori di bevande fresche: l’allestimento di distributori automatici o la fornitura di acqua e bevande reidratanti presso i punti di servizio rappresenta una misura semplice ed efficace. L’idratazione costante è essenziale per prevenire malori e mantenere la concentrazione durante il turno.
Fornitura di divise ultraleggere: l’adozione di uniformi realizzate con tessuti traspiranti e leggeri, studiati per climi caldi, favorisce la traspirazione e riduce la temperatura corporea. Le divise ultraleggere consentono un maggiore comfort e libertà di movimento, migliorando le condizioni lavorative anche nelle ore più critiche.
L’introduzione di queste semplici ma efficaci soluzioni permetterebbe di garantire la continuità e l’efficacia del servizio di sorveglianza anche durante le ondate di caldo estremo, tutelando al contempo la salute e il benessere di chi lavora all’aperto. Oltre a prevenire malori e assenze per motivi sanitari, si dimostrerebbero attenzione e rispetto per il personale, migliorando il clima di lavoro e la motivazione individuale e di gruppo.
Angelo Sifrido Mancin (esponente della categoria)