ROMA – Mentre la trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale per la vigilanza privata subisce l’ennesima battuta d’arresto, le imprese che offrono servizi integratiaderenti a Federsicurezza siglano con Uiltucs – Uil il “Contratto collettivo nazionale di lavoro per il personale dipendente da imprese esercenti servizi ausiliari, fiduciari e integrati resi alle imprese pubbliche e private”.
E’ accaduto oggi, 16 gennaio 2013.
Le associazioni datoriali federate in Federsicurezza che rappresentano le aziende operanti nei servizi integrati (Anisi, Anivp-Servizi Integrati e PiùServizi) hanno chiuso con Uiltucs un contratto che disciplina, a livello nazionale, i rapporti di lavoro per attività di c.d servizi fiduciari integrati, di facilty management e sicurezza disarmata (“portierato“, accoglienza clientela, controllo attività di spettacolo e intrattenimento, monitoraggio aree, prevenzione di primo intervento antincendio, gestione incassi e riscossione contravvenzioni e bollette, controllo e verifica fiduciaria di incassi conto terzi manualmente e con utilizzo di macchinario verificatore, controllo accessi e regolazione flussi, segreteria e reception, assistenza all’organizzazione di manifestazioni, attività ausiliarie alla viabilità, gestione anche a distanza di impianti tecnologici e di monitoraggio, nonché tutte le attività eseguibili da agenzie di investigazione, ricerche e raccolta di informazioni per conto di privati ed enti pubblici e privati).
Materia regolamentata da altri contratti – chi con maggiore, chi con minor grado di specializzazione.
Ce n’era quindi bisogno?
“Decisamente sì. Questo contratto vuole mettere ordine in un settore, ampio ed in espansione, ove si è finora applicata una pluralità di contrattazione inadeguata alla regolamentazione dei rapporti di lavoro del settore e che avuto effetti esiziali anche per il comparto della vigilanza privata“, risponde Luigi Gabriele, Presidente di Federsicurezza. “Questo nuovo contenitore propone una disciplina autonoma per i servizi ausiliari all’impresa, colmando una lacuna che finora ha permesso ad alcuni operatori di fare il bello e il cattivo tempo anche nella vigilanza privata. Ora uno strumento contrattuale esiste”.
Secondo gli estensori, nella stesura del testo si è tenuta in particolare considerazione proprio la “necessità di porre freno al proliferare di forme spurie di regolamentazione del rapporto di lavoro, messe in atto al solo fine di alimentare pratiche di dumping selvaggio e di drenare, in negativo, valori di prestazioni e costi d’impresa” – come illustra Enrico Chermaddi, Presidente di PiùServizi (clicca per leggere l’intervista).
Del resto la stessa Anisi, tra le Associazioni federate firmatarie, era nata proprio per definire in modo organico una regolamentazione delle attività di servizio alla gestione d’impresa, nell’ottica dell’attuale sistema di prestazione di attività di supporto globale all’impresa stessa – supporto progressivamente ampliatosi per quantità e qualità di fornitura di specificità. “La giornata di oggi segna quindi un grande passo avanti in questa direzione” – dichiara Annamaria Domenici, Segretario Generale di Anisi.
Sotto il profilo contenutistico, questo contratto si distingue per la specialità delle figure regolamentate, quasi tutte riferite al mondo della sicurezza sussidiaria non armata, ma soprattutto per la presenza, la storicità, la bilateralità e l’appartenenza a realtà federali e confederali dei soggetti contraenti.
In una parola: per la rappresentatività dei soggetti sindacali e datoriali nel settore di riferimento.
La qualificazione dei soggetti contraenti mette le imprese aderenti maggiormente al riparo da contenziosi giudiziari e da possibili contestazioni ad opera degli organismi preposti al controllo (INPS, Ispettorati del Lavoro). “Un valore aggiunto che si profila ancor più importante alla luce del nuovo quadro normativo, che pone anche in capo alla committenza una responsabilità in solido per applicazione ‘disinvolta’ della contrattazione collettiva nazionale” – aggiunge Andrea Carnemolla, rappresentante ANIVP-Servizi Integrati.
Si tratta di un corpus normativo completo, che presenta tutti gli elementi che compongono i contratti a maggiore rappresentatività e che, sotto il profilo economico, offre un buon equilibrio tra i costi di riferimento portati dai contratti di ultima generazione e quelli dei contratti a maggiore storicità, come il multiservizi. Sono stati inoltre previsti i principali meccanismi di flessibilità in ingresso, a partire dal lavoro intermittente o a chiamata, con formule già presenti nei contratti riferiti a questa tipologia di attività.
Ma come si traducono questi aspetti tecnico-contrattualistici sul fronte dei diritti dei lavoratori? “Questo CCNL porta con sé diverse migliorie: il mantenimento dell’impiego ai cambi di appalto, un’adeguata copertura per l’assistenza sanitaria, una particolare attenzione alle categorie di disoccupati ultracinquantenni ed un sistema che facilita l’entrata nel mondo del lavoro per i giovani, insieme ad una migliore retribuzione” – spiega Chermaddi (PiùServizi).
Allo stato, questo CCNL si propone ovviamente di avviare una regolamentazione del settore: “occorrerà una fase transitoria e sperimentale perché il contratto diventi integralmente operativo. Accompagneremo le aziende con contratti territoriali che, nel rispetto della contrattazione nazionale, porteranno ad una progressiva applicazione del CCNL con un’armonizzazione graduale.
Del resto, questo è il mondo del domani” – conclude Gabriele.