Vigilanza Privata: per UGL lo sciopero non porta al rinnovo del CCNL

24 Dic 2020

di Ilaria Garaffoni

UGL Sicurezza Civile non ha proclamato sciopero poiché, ad oggi, non ci sono dati certi sulle possibili ripercussioni della pandemia nel settore sicurezza e vigilanza privata. “Per adesso abbiamo chiesto un ristoro economico quale acconto sul futuro contratto: quando avremo dati certi sugli effetti del Covid, potremo mettere a punto un contratto serio, anche innovativo, che permetta di mantenere l’occupazione e di creare nuove tipologie di lavoro” – con queste parole Enrico Doddi, segretario nazionale di UGL Sicurezza Civile, commenta lo sciopero proclamato per oggi 24 dicembre.

“Le trattative vanno a rilento, ma ogni rinnovo contrattuale comporta almeno 3-4 anni di discussione e la pandemia ha rallentato anche i tempi della contrattazione. Le imprese temono il crollo, nonostante i servizi fiduciari siano stati incrementati. Il mondo attorno a noi è cambiato e la sicurezza non è un’isola felice perchè fornisce servizi. Se viene meno l’utenza, si ridurranno anche da noi i posti di lavoro e sono molto preoccupato della tenuta occupazionale una volta che cesserà lo stop ai licenziamenti” – continua Doddi. E specifica che in questo scenario, “scioperare la Vigilia non porterà ad un’accelerazione nella contrattazione: sembra più un forzare la mano, visto che seguono altre festività. Il 24 dicembre non si faceva sciopero da 40 anni, quando eravamo agli albori e cercavamo i nostri spazi”.

Spazi che ad oggi non paiono conquistati, visto che il Governo sta facendopoco o nulla: “la Commissione Consultiva istituita presso il Ministero dell’Interno è ferma da mesi perché le priorità adesso sono altre: per noi la vera priorità, non appena riprese le attività, sarà chiedere che gli istituti pirata – cioè quelli che non rispettano le norme – si mettano sunito in regola o chiudano definitivamente perchè così creano un grande danno”.

 

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