Si chiamerà “CCNL per Vigilanza Privata e Servizi di Sicurezza” e comprenderà le attività di Vigilanza Privata operate da Guardie Particolari Giurate decretate, i servizi di sicurezza che non richiedono il decreto di GPG (cd. servizi fiduciari o portierato), ma anche i servizi di controllo delle attività di intrattenimento e spettacolo (gli ex “buttafuori” disciplinati dal DM 6/10/2009) e le attività di stewarding negli impianti sportivi. Questo l’accordo raggiunto lo scorso 1 Luglio tra Sindacati dei Lavoratori e Associazioni di categoria del comparto sicurezza privata.
Si tratta del primo punto fisso in una trattativa di rinnovo contrattuale costellata da accelerazioni e brusche frenate, resa ancor più fluida da una pandemia che ha scombinato le carte sul tavolo decine di volte. Il nuovo CCNL per la “filiera” della sicurezza (quella normata almeno) vuole evitare sovrapposizioni o invasioni di campo da parte di – o verso – attività analoghe regolate da contratti diversi, spesso in aperto dumping.
Bene, abbiamo una definizione. Ma il resto? Le parti si sono impegnate a stipulare un contratto collettivo nazionale che presenta una parte generale (valida cioè per tutti i lavoratori) e quattro parti “speciali” che regolano in modo specifico i diversi settori ricompresi nella sfera di applicazione del nuovo CCNL.
Questo primo punto di incontro non nega però tensioni e divergenze su molti temi economici e normativi, già evidenziati nelle precedenti fasi di questa estenuante trattativa di rinnovo. Nei prossimi incontri di Luglio le parti si confronteranno su Salute e Sicurezza, Bilateralità, Previdenza e Assistenza sanitaria integrative, Congedi e permessi.