Vigilanza privata resa da guardie giurate autonome: possibile, ed esente IVA

16 Set 2013

di Ilaria Garaffoni

ivaL‘esenzione Iva prevista dal DPR 633/72, art. 10, n. 26, modificato dal D.L. 953/82, ricomprende – anche od esclusivamente – le prestazioni di servizi di vigilanza e custodia erogate dagli istituti di vigilanza privata?
Questa la domanda rivolta dal ricorrente ai giudici della Cassazione. Ebbene, secondo gli Ermellini l’esenzione è limitata alle prestazioni rese dalle guardie particolari giurate ai privati ed agli enti in qualità di lavoratori autonomi, mentre non spetta in relazione alle prestazioni fornite, quand’anche a mezzo di guardie giurate, dagli Istituti di vigilanza privata. Cioè l’esenzione IVA  spetta per le sole prestazioni effettuate da persone fisiche a favore di enti pubblici, altri enti collettivi e privati.
Ma quando mai una guardia giurata può operare come lavoratore autonomo senza vincoli di subordinazione? Anche se l’orientamento del ministero dell’Interno è sempre stato negativo, e il DM 269/2010 ribadisce con forza che occorre un vincolo di lavoro subordinato per svolgere attività di vigilanza privata, gli artt. 113 e 134 del TULPS in effetti non vietano esplicitamente il rilascio di un’autorizzazione a svolgere tale attività in regime di lavoratore autonomo. Un punto avallato da alcune sentenze, tra cui quella ora in commento, rubricata settembre 2013 ma partita da procedimenti anteriori al DM capacità tecnica. Tale sentenza sarebbe quindi figlia di una “mentalità ante 269/2010”, oltre ad essere essenzialmente riferita al trattamento fiscale. Certo è che potrebbe rappresentare un precedente inquietante.
Ammissibile è invece il contratto di lavoro “a chiamata” o “intermittente” per i nuovi servizi antipirateria resi da guardie giurate; resta invece inammissibile per l’assunzione di guardie giurate destinate allo svolgimento di servizi di vigilanza tradizionali in quanto ritenuto non compatibile con le esigenze di pubblica sicurezza e difficilmente conciliabile con le necessità di formazione continua e mantenimento del titolo e del porto d’armi.

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