Qualifica delle guardie giurate: un’interrogazione parlamentare

03 Mar 2011

di Ilaria Garaffoni

gpg-pubblico-ufficiale

ROMA – Dopo 70 anni di onorata attività da “operai con la pistola”, le guardie giurate hanno ottenuto nel 2008 lo status di “incaricato di pubblico servizio“, ma la qualifica non soddisfa l’On. Antonio di Pietro (IdV), che ha posto un’interrogazione a risposta scritta al ministero dell’Interno relativa al “riconoscimento giuridico di status, poteri e funzioni alle guardie particolari giurate ” (atto C.4/10671). Ripercorrendo la storia della vigilanza privata, Di Pietro chiede anche l’uso di sistemi di segnalazione visiva (i lampeggianti blu sono ora preclusi e quelli arancioni sono limitati alle emergenze) e, soprattutto, la concessione di poteri che esulino dalla qualifica di incaricato di pubblico servizio, probabilmente per spingersi – anche se la nota non lo esplicita –  nella sfera del  pubblico ufficiale.

Su questa possibile qualifica delle GPG pendono peraltro delle proposte di legge (clicca qui per leggere l’articolo). E voi che ne pensate? Intanto leggetevi il testo.

“DI PIETRO – al ministro dell’Interno – per sapere premesso che:

– dai primi metronotte che si aggiravano in bicicletta nelle vie dei centri urbani, le guardie particolari giurate sono lo strumento più capillare di controllo offerto ai cittadini;

– il disagio che da anni investe la categoria delle guardie particolari giurate (GPG), diventata ormai un vero corpo al servizio dei cittadini e, molto spesso, utile alle forze dell’ordine, riguarda il mancato riconoscimento di una specifica funzione che ne attesti uno specifico status giuridico;

– le guardie particolari giurate prestano la loro opera di vigilanza presso enti pubblici e privati, sono ormai figure di spicco nelle attività commerciali di cui il cittadino è utente: banche, supermercati, ospedali, centri commerciali, aeroporti, trasporto valori;

– la disciplina vigente in materia di sicurezza privata risale ad un vecchio regio decreto del 1931. Il riconoscimento della qualifica di «incaricato di pubblico servizio» è stato un passo importante, anche se molto piccolo, scaturito dalla diversificazione dei compiti assegnati a questa categoria di lavoratori, i quali, sempre più spesso, stanno integrando le forze dell’ordine nel controllo degli obiettivi sensibili, quali le strutture aeroportuali e portuali, gli uffici pubblici, le strutture sanitarie e così via;

– le mutevoli e svariate condizioni d’impiego delle guardie particolari giurate e le continue richieste di una maggiore sicurezza in alcuni settori privati e della pubblica amministrazione rendono la legislazione in materia soggetta a continue modifiche, ciò che genera vuoti normativi e lascia all’interpretazione personale di prefetti e questori la soluzione dei continui quesiti sollevati; non univoco risulta l’orientamento della Corte di cassazione;

– attualmente, al livello giuridico, la figura delle guardie particolari giurate si può collocare a metà strada tra il privato cittadino e gli agenti delle numerose forze di polizia presenti sul territorio;

– il riconoscimento di servizio di pubblica utilità, inserito di recente nel testo unico di pubblica sicurezza, non consente, agli istituti  di vigilanza, l’utilizzo dei sistemi di segnalazione visiva ed acustica di emergenza, per reprimere e contrastare il reato contro il patrimonio – si ricorda che l’80 per cento del denaro nel nostro Paese viene trasportato dalle guardie particolari giurate – né alle guardie particolari giurate è riconosciuto alcun potere, di nessun genere – questione che, ad avviso dell’interrogante, risulta inaccettabile a fronte dei compiti che oggi lo stesso Stato affida loro;

– la guardia particolare giurata, come si evince dalla definizione, al momento del rilascio dei titoli effettua un giuramento di fedeltà al Capo dello Stato e alle sue leggi, il medesimo che prestano gli appartenenti alle forze dell’ordine e armate nonché tutti coloro che devono esercitare delle pubbliche potestà:

se ed in quale modo intenda provvedere al fine di realizzare un riconoscimento giuridico di status, poteri e funzioni nei confronti della categoria indicata. (4-10671)

 

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