Stop al rinnovo CCNL Vigilanza Privata: lo sdegno di chi aspetta da sei anni

Dopo sei anni di chiacchiere sui temi più vari (qualifiche, mansioni, ambito di operatività del contratto, blabla), rimandi, meline di ogni tipo, la trattativa per il rinnovo del CCNL Vigilanza Privata e Servizi Fiduciari si è rotta, pare definitivamente. Inutile dire che in Redazione fioccano le lettere di sdegno. Ne pubblichiamo una, che incarna il pensiero di un settore la cui capacità di sopportazione ha davvero raggiunto il limite.

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Vigilanza Privata in ospedale: servono regole

Pubblichiamo una lettera di chi opera servizi di vigilanza privata in ospedale: oltre a raccontarne le criticità, l’operatore chiede se le Istituzioni non dovrebbero curarsi di più del settore. La risposta è naturalmente sì, visto anche il rischio di attacchi, violenze e lesioni personali che le guardie giurate vivono quotidianamente in un servizio pubblico essenziale come la sanità. Purtroppo il paese è afflitto da doppiopesismo cronico: la vigilanza privata è tenuta in palmo di mano quando serve il paese, ma diventa fanalino di coda quando si devono riconoscere diritti, professionalità e salari decenti.

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Servizi antipirateria: meglio la proroga che niente

Gentile Direttore, con riferimento all’articolo “Quando antipirateria fa rima con pazzia, meglio la proroga dell’esame”, scrivo quale “unico lettore” di Bastiancontrario, che peraltro personalmente stimo ed a cui va riconosciuto il merito di aver contribuito attivamente allo sviluppo dell’attività di antipirateria in Italia, per manifestare un certo stupore nel leggere una velata critica alle associazioni che plaudono alla pubblicazione del decreto di proroga al 31/12/2022 delle disposizioni transitorie che permettono alle società autorizzate di poter impiegare personale decretato che abbia all’attivo almeno sei mesi di missioni all’estero, superando così il problema della formazione e dell’esame.

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Guardie giurate nelle città pagate con le tasse di soggiorno?

Pubblichiamo la lettera di un Security Manager sul protocollo “Mille occhi sulle città”, che prevede funzioni di osservazione e raccolta di informazioni sul territorio da parte della vigilanza privata a fini di sicurezza urbana. Il tutto, però, A-GRATIS. Affinchè tali servizi possano trovare il giusto riconoscimento, chi ci scrive ha pensato alla tassa di soggiorno: perchè non riservare una parte del gettito ai servizi sussidiari di sicurezza nelle città, come già avviene per i servizi di security con le tasse aeroportuali e portuali? Perchè non utilizzare anche per le gpg che contribuiscono alla sicurezza urbana lo stesso DM 154/2009 che, tra le mansioni delle guardie giurate impegnate in porti/aeroporti/ferrovie/metropolitane, annoverano proprio un “dovere di osservazione e segnalazione” di ciò che può avere rilievo per la sicurezza dei cittadini? Riflettiamoci.

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