Chi se l’aspettava? Dopo il forfait in zona Cesarini al Convegno di FederSicurezza di Novembre scorso, nessuno più pensava che il Ministro dell’Interno Marco Minniti potesse farsi vivo.
E invece arriva una lettera di rassicurazione: il Ministero riserva grande attenzione al versante privato della sicurezza, soprattutto nell’attuale contesto storico ed economico che ha vissuto efficaci testimonianze di modelli sinergici e di collaborazione pubblico/privato. “Le novità che stanno investendo il comparto, tanto dal punto di vista normativo quanto dal punto di vista tecnologico, denotano un cambiamento complesso al fronte del quale sussiste la rinnovata esigenza di un confronto costruttivo”. Ci si attende dunque un 2018 di recupero di quel patrimonio di relazioni messo in campo negli anni tra vigilanza privata e Istituzione tutoria.
Relazioni che da un certo tempo sembravano essere più sfumate e che non si vorrebbero certo limitare ad un “burocratico controllo della capacità di adeguamento alla novella normativa e regolamentare”, come lamentava Gabriele in una nota allo stesso Ministro.
“Serve ancora un accompagnamento al nostro settore, perchè la riforma indotta nel suo tessuto connettivo non ha ancora avuto la possibilità di registrare una reale ed organica metabolizzazione della pesante iniezione di cambiamento che, per certi versi, ha stravolto e non solo modificato – scriveva Gabriele. “Le nostre risorse umane, che nell’insieme meriterebbero forse maggior e più dinamica attenzione, non da ultimo, ad esempio, per quanto riguarda l’odierna vicenda delle categorie del lavoro usurante nell’ambito della sofferta e soffrente problematica delle pensioni, forniscono un supporto alla stabilità della sicurezza nazionale certamente non da coda della classifica”.