Vigilanza privata: ne resterà solo uno? La nostra indagine

05 Lug 2012

di Ilaria Garaffoni

Highlander

Mentre il Governo serve un simpatico assist allo sviluppo dei collegamenti di vigilanza privata nel mercato residenziale, indicato dagli analisti come molto promettente (non foss’altro perchè tuttora inesplorato), il DM capacità tecnica continua a scatenare polemiche.

Nell’occhio del ciclone è adesso la questione delle cauzioni e delle relative polizze fidejussorie, ritenute di difficile reperimento a causa della mutata situazione finanziaria del paese rispetto alla stesura del DM.
La questione, portata già ad aprile all’attenzione del ministero dell’Interno da parte dell’ANIVP , non riguarda, come può apparire, le sole piccole e medie imprese, ma anche quelle parecchio dimensionate.
Gira voce che un robusto istituto sia finito addirittura alle isole Cayman per trovare la necessaria copertura assicurativa…

Senza entrare nel gossip di corridoio, forse il problema cauzioni non è così irrilevante e forse non è indissolubilmente legato ad una mancanza di capacità tecnica, ma anche ad altre questioni che riguardano in generale il nostro sistema paese.
Parlo delle cauzioni, ma potrei riferirmi ai molti passaggi del DM che impongono alle imprese degli oneri oggettivamente pesanti, specie in condizioni di mercato recessive.

Sarebbe quindi fuorviante associare indiscriminatamente una certa difficoltà di adeguamento al Decreto ad un’insanabile assenza di qualità di un Istituto, o, peggio, alla sua morte imminente (come si è letto su un quotidiano che annunciava la chiusura di 13 Istituti di Alessandria su 19…per la gioia dei sopravvissuti all’ecatombe).

La questione non desterebbe scalpore se non fosse stata oggetto di una lunga querelle che ha addirittura rimesso in discussione la ricomposizione di un tavolo datoriale unitario in sede di rinnovo del CCNL (infatti all’ultima riunione del 3 luglio, che doveva suggellare la riconciliazione delle associazioni di categoria, i sindacati si sono trovati davanti solo una parte datoriale).

Mi sbaglierò, ma francamente credo che siano altre le parti del decreto 269/2010 che possano dirsi imprescindibili per garantire quella corretta concorrenza che è alla base di qualsiasi rinnovo contrattuale e di qualsiasi attività di mercato che possa dirsi sana.
Ciò che è – o dovrebbe essere – nello spirito del Decreto.
Ma siccome non è mai bene fidarsi delle proprie convinzioni, soprattutto superati i 40 anni, apro formalmente un sondaggio rivolto a tutti gli Istituti di Vigilanza Privata: enormi, grandi, medi, piccoli e piccolissimi; del Nord, del Centro e del Sud; floridi e meno floridi; con poche, pochissime o moltissime guardie giurate.  

Vi chiedo di rispondere a queste domande, scrivendo a redazione@vigilanzaprivataonline.com
(i dati saranno trattati in forma anonima a piena tutela dell’identità di chi si espone):

1) State avendo delle difficoltà ad adeguarvi al DM 269/2010?
2) Quali sono gli adeguamenti che vi stanno mettendo in difficoltà?
3) Avete avuto o state avendo difficoltà a reperire la fidejussione a garanzia della cauzione?

Fate sentire la vostra voce obliquase non volete che “ne resti solo uno”, come preconizzava Highlander

I Video

https://www.anivp.it/

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