ROMA – Dopo anni di oblio, la sicurezza privata dev’essere diventata un settore davvero interessante, dal momento che piovono sempre nuovi contratti collettivi dedicati al comparto.
L’ultimo CCNL, depositato un po’ in sordina al ministero del Lavoro il 13 marzo, si rivolge ai “Lavoratori Dipendenti delle Imprese esercenti l’attività di Investigazione Privata, Agenzia di Sicurezza Sussidiaria, Portierato, Guardiania, Steward da Stadio e Sicurezza Privata e – udite, udite – anche Guardie Giurate“.
A parte il riferimento ad istituti giuridicamente inesistenti come la Guardianìa, la sicurezza privata comincia davvero a soffrire di iperfetazione contrattuale e di Associazioni sedicenti “maggiormente rappresentative”.
Il dubbio sulla rappresentatività sorge spontaneo, dal momento che tra le associazioni sottoscrittrici si evidenzia l’Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e coltivatori (per ora, sicurezza e vanga non vanno a braccetto), assieme alla misconosciuta Federsecurity – Federazione Nazionale Sussidiaria e alla Confael – Confederazione Autonoma Europea dei Lavoratori.
Ma la cosa più inquietante è che si parla in chiaro di Istituti di Vigilanza privata e di guardie giurate, che vedrebbero così magicamente “rinnovato” un contratto da tre anni fermo al tavolo delle trattative con Filcams, Fisascat e Uiltucs. Hop-là: con un colpo di spugna si chiude la lotta di classe.
Ovviamente non si tratta di un rinnovo (anche perchè sarebbe in perdita), ma di un’iniziativa parallela, dalla quale peraltro qualcuno ha già preso le distanze: “FederSicurezza disconosce categoricamente questa iniziativa, non essendone peraltro a conoscenza. Confermiamo che sono tuttora in corso serrate trattative con le Parti Sociali seriamente impegnate nel rinnovo del CCNL per i Dipendenti da Istituti di Vigilanza Privata”.
Distanze indirette le prende anche la Filcams, con l’iniziativa di “circondare la Rai” il 14 maggio per protestare contro il mancato rinnovo del contratto nazionale della vigilanza privata: “gestione dei cambi appalto, raggio di applicazione contrattuale, classificazione del personale e orario di lavoro, nonché l’aumento salariale (retribuzioni ferme ormai da anni) sono tra i punti caldi della trattativa sui quali non si riesce a trovare un’intesa comune. Con grande senso di responsabilità siamo disponibili ad affrontare i problemi reali del settore, ma non siamo disponibili a un contratto nazionale che consegni i lavoratori in ostaggio alle aziende”.
www.vigilanzaprivataonline.com resta in attesa di altre dichiarazioni di parte sindacale e datoriale, e nel frattempo vi invita a sfogliare questo nuovo contratto
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