MILANO – I furgoni portavalori non sono figli di un trasporto minore: soffrono gli stessi rincari di carburante per i quali camionisti e TIR hanno messo in ginocchio mezza Italia. Quegli 8,2 centesimi in più per la benzina verde e quegli 11,2 centesimi per il diesel significano aumenti a più zeri per chi viaggia quotidianamente su gomma. Trasportatori di valori inclusi.
Ma per quest’ultima categoria, oltre all’aumento dell’IVA e all’abbassamento del tetto del contante a 1000 euro (che ridurrà il già magro giro d’affari di chi tratta denaro), si aggiungono alcune magagne del tutto peculiari. Primi fra tutti, i costi portati da un DM capacità tecnica che impatta non poco sul segmento: dai requisiti minimi imposti alle imprese (certificazioni, centrale, caveau, cauzione etc), alle coperture assicurative obbligatorie.
Secondo quanto riportato da Assovalori ad un incontro ABI/OSSIF del 13/12/2010, la responsabilità civile verso terzi costerebbe alle imprese da 1.500.000,00 a 10.000.000,00 di euro; la responsabilità civile contrattuale da 1.000.000,00 a 10.000.000,00 di euro e le coperture per il rischio marciapiede e lunga percorrenza costerebbero da 100.000,00 a 8.000.000,00 euro. Inoltre ci sono le coperture per contazione/trattamento custodia valori, che seguono le disposizioni di Banca d’Italia.
A proposito: la riorganizzazione di Bankitalia voluta da Mario Draghi, che ha considerevolmente ridotto le filiali territoriali, ha cambiato non poco lo scenario del trasporto valori, facendo aumentare le distanze e le somme trasportate, quindi aumentando i rischi, i costi assicurativi, gli allestimenti richiesti agli automezzi, le scorte e le risorse umane. E non dimentichiamo gli obblighi di comunicazione sul Portale del Contante di Banca d’Italia imposti dalla BCE (una nuova tegola per le sale conta).
Il tutto mentre i committenti rilanciano prezzi sempre più al ribasso.
Sarà per questo che Assovalori chiede al Governo Monti più attenzione e delle misure a sostegno del settore. Perchè forse non avrà la stessa onda d’urto degli autotrasporti, nè lo stesso impatto emotivo della protesta dei forconi, ma se il trasporto valori decide di fermare il paese, può farlo.
Immaginatevi solo i bancomat vuoti e le Poste senza un soldo in un giorno di ritiro pensioni.
Ecco il testo della lettera che Assovalori ha indirizzato ai ministri Passera e Cancellieri.
Clicca qui per scaricare la Lettera Assovalori al Governo 2012
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Milano, 27 gennaio 2012
Ill.mo Dottor Corrado Passera
ministro dello Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti
Ill.ma Dottor.ssa Anna Maria Cancellieri
ministro dell’Interno
Con riferimento alle note vicende dell’autotrasporto ed alle esigenze, concordemente riconosciute, dell’emanazione di provvedimenti a sostegno della categoria, in nome e per conto dei più rappresentativi, a livello nazionale, Istituti di Vigilanza privata che svolgono attività di Trasporto Valori – rappresentati da Assovalori – riteniamo indispensabile evidenziare alcuni elementi che, ove sottovalutati o trascurati, recherebbero con certezza grave danno al nostro settore.
Il Trasporto Valori rientra pienamente nell’ambito dell’attività di autotrasporto per conto terzi, vincolando chi la svolge al rispetto di tutti gli obblighi ed a tutti i costi di gestione tipici del comparto.
Appare quindi di tutta evidenza, per un ovvio criterio di equità oltre che per evitare di penalizzare ulteriormente un settore già fortemente compromesso dallo strapotere della domanda e dalla pesante incidenza sui costi ordinari delle coperture assicurative, che anche il Trasporto Valori debba fruire dei sostegni che saranno previsti, come preannunciato, per l’intero ambito dell’autotrasporto.
Esprimendo assoluta disponibilità ad ogni approfondimento ritenuto opportuno, restiamo in attesa di urgente riscontro.
Con i migliori saluti
Assovalori
(Il Presidente Dr. Antonio Staino)