La rivista a&s Italy, leader nell’editoria tecnica per il settore security, in collaborazione con l’analista KF Economics (Gruppo K Finance), hanno stilato la prima “Top 25” dei protagonisti del mercato italiano della sicurezza tecnologica. L’indagine mostra le performance dei player che dominano il mercato italiano delle tecnologie per la sicurezza, fornendo indici essenziali per inquadrare lo stato di salute e le tendenze che governano il comparto, ma anche per fare scounting tese ad operare fusioni ed acquisizioni o nuove partnership. Un aspetto particolarmente rilevante per una vigilanza privata che raramente può “innovare” senza proporre delle soluzioni tecnologiche evolute.
MILANO – Uno strumento operativo unico per radiografare le aziende della sicurezza tecnologica in chiave di redditività e di rating, ma anche una straordinaria opportunità per mostrarsi a potenziali investitori e partner, italiani ed esteri. Un’operazione, quindi, che valorizza le eccellenze della sicurezza italiana, dando una testimonianza concreta delle loro performance, ma anche di quella trasparenza finanziaria che spesso il mondo ci contesta.
Questo il valore aggiunto della prima Italian Security Leaders, Top 25, la prima analisi finanziaria del comparto sicurezza targata a&s Italy e KF Economics, presentata in anteprima alla fiera SICUREZZA lo scorso 7 novembre. Che ce ne fosse bisogno lo dimostrano le 6000 copie della ricerca “bruciate” nei tre giorni di manifestazione e l’estrema attenzione della vastissima platea che ha seguito il talk show dedicato, al quale hanno partecipato Paolo Lasagni e Giuseppe Renato Grasso (rispettivamente, Amministratore Delegato e Presidente di KF Economics), per la conduzione di Ilaria Garaffoni (Coordinatrice Editoriale di a&s Italy).
L’indagine mostra, per la prima volta in chiave giornalistica, un quadro delle performance dei player che dominano il mercato italiano delle tecnologie per la sicurezza, fornendo indici di particolare rilievo per inquadrare lo stato di salute e le tendenze che governano il comparto.
L’Italian Security Leaders 2011, Top 25 prende in esame i risultati finanziari 2011/2010 delle aziende delle macroaree operative che compongono la filiera italiana della sicurezza tecnologica (produttori, distributori e system integrator), senza trascurare le peculiarità del comparto, come la commistione tra produttori/distributori o la presenza di multinazionali dove la security è solo una business unit.
Primo obiettivo dell’indagine: dare un perimetro all’industria italiana della sicurezza: “l’analisi delle aziende del settore ha mostrato un tessuto composto da soggetti molto solidi, che riescono a crescere anche in anni di forte crisi: un settore in contro-tendenza, quindi, resiliente alla recessione” – ha dichiarato Paolo Lasagni, Amministratore Delegato di KF Economics.
Un elemento di particolare interesse per quanti, anche nel settore della vigilanza privata, intendessero fare scounting per fusioni ed acquisizioni, oppure volessero stringere partnership tecnologiche di peso.
Ad un esame incrociato dei dati, emerge che:
• i distributori hanno registrato nel 2011 una crescita molto sostenuta ma scontano una redditività lorda modesta. Questo dato risulta in linea con un trend globale, che vede i distributori “puri “ e di matrice tradizionale recuperare marginalità inglobando business unit dedicate all’integrazione;
• i system integrator mostrano una redditività superiore ai distributori, ma una crescita molto più modesta, seppur positiva;
• i produttori mostrano una redditività mediamente più alta (intorno all’8%) e una crescita del fatturato comunque a due cifre;
• tra le aziende produttrici appartenenti al campione analizzato, il segmento che presenta le maggiori variazioni è quello dell’antintrusione, con una redditività media del 9% e una crescita del 22%, accompagnato da antincendio (un settore normato, dove quindi certi volumi sono fisiologici) e sicurezza fisica con risultati di poco inferiori.
• la videosorveglianza mostra una grande crescita (superiore al 30%), controbilanciata tuttavia da una modesta redditività (circa il 4%, paragonabile o inferiore a quella dei distributori). Questo dato può essere analizzato anche in relazione al forte aumento dell’offerta e al contestuale abbattimento dei costi delle unità vendute, soprattutto per le tecnologie di nuova generazione;
• il controllo accessi, infine, presenta un’elevata redditività (10%) ma sembra piuttosto statico.
Un dato che emerge con forza è che “essere generalisti non sempre paga”: sia i produttori che operano in più segmenti, sia le aziende con un modello misto di produzione e distribuzione crescono infatti poco e presentano redditività modeste. Al contrario, le imprese focalizzate su specifici segmenti operativi sembrano portare a casa risultati migliori.
Un aspetto che merita di essere menzionato è quello della solidità finanziaria.
Applicando al mondo della sicurezza il modello di rating sviluppato da KF Economics, emerge che il settore sa esprimere valori medi di assoluta eccellenza, con un rating medio KR5-, contro una media dell’industria manifatturiera di KR4-.
Ci auguriamo che questa ricerca, che verrà tradotta in inglese e circuitata in tutto il mondo attraverso le 17 riviste del gruppo editoriale a marchio a&s, possa esportare anche questo aspetto – che spesso ci viene contestato.