SAVONA – Il nuovo allarme lanciato a livello internazionale per possibili attentati terroristici è arrivato anche a Savona. Da almeno un paio di giorni, infatti, le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli intorno a quelli che nell’ambito della provincia vengono considerati “obiettivi sensibili”: la centrale elettrica della Tirreno Power di Vado, il porto di Savona e Vado, l’aeroporto di Villanova d’Albenga, il centro radar dell’Aeronautica militare che si trova sulla sommità di Capo Mele ad Andora; ma anche l’oleodotto della Sarpom e i vari depositi di prodotti petroliferi che si trovano nel quartiere savonese di Legino.
Una serie di infrastrutture e aziende intorno alle quali nelle ultime quarantotto ore sono state incrementate in modo notevole le misure di sicurezza. «Si tratta certamente di un momento che sotto il profilo dei possibili attentati terroristici è particolarmente delicato – si limitano a confermare in Prefettura – e così come accaduto su tutto il territorio nazionale è stato chiesto anche a noi di potenziare i servizi di sorveglianza su quelli che sono considerati gli “obiettivi sensibili”, incrementando i controlli soprattutto nelle ore notturne. Per questo motivo nelle ultime quarantotto ore sono stati intensificati i controlli in tutta la provincia, prevedendo servizi appositi che vengono effettuati nella maggior parte dei casi dalle forze dell’ordine ma anche da società di vigilanza privata».
I controlli più accurati, anche se effettuati con la massima discrezione, sono scattati lungo l’intero arco della provincia savonese a partire dalla fine della settimana scorsa. Quando i servizi internazionali di intelligence avevano lanciato l’allarme su possibili azioni terroristiche in tutta Europa. «Un allarme che naturalmente non è passato inosservato – spiegano ancora in Prefettura – e che ha ovviamente portato a ridisegnare e intensificare i servizi di controllo intorno a quelli che sono considerati “obiettivi sensibili” della nostra provincia». In modo particolare le forze dell’ordine hanno intensificato i loro controlli intorno al bacino portuale di Savona e Vado, così come all’aeroporto di Villanova d’Albenga che comunque non è uno scalo internazionale. E soprattutto in porto negli ultimi due giorni ai lavoratori non è sfuggita la presenza maggiore di forze dell’ordine e soprattutto i controlli più accurati effettuati ai varchi doganali. «Non ero a conoscenza di questo nuovo allarme terroristico – sottolinea un pilota di rimorchiatori – ma da un paio di giorni a questa parte mi sono reso conto di come i controlli all’ingresso del porto di Savona e di quello di Vado siano divenuti più attenti».
Oltre al porto di Savona-Vado e all’aeroporto di Villanova d’Albenga, negli ultimi due giorni sono stati intensificati i controlli anche introno ad altri obiettivi che sotto il profilo di possibili attentati terroristici vengono definiti “sensibili”. A partire dal centro radar dell’Aeronautica militare sulla sommità di Capo Mele ad Andora, per proseguire poi con la centrale della Tirreno Power di Vado, l’oleodotto della Sarpom e i depositi petroliferi che si trovano a Legino, a ponente del centro di Savona.
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