Salve Redazione,
leggendo questo articolo dedicato ai c.d. buttafuori (clicca qui per leggerlo), mi sono venuti dei dubbi. Svolgendo questo lavoro saltuariamente, mi sono informato presso la Prefettura di competenza per eseguire l’iscrizione all’albo privatamente (avendo io già seguito il corso), ma le risposte sono state diametralmente opposte: a Bologna occorre una visita amniostica e solo dopo si può fare richiesta (anche se tuttora a Bologna non esiste l’albo…), mentre a Ravenna l’iscrizione si ottiene solo tramite investigatore privato o gestore del locale per il quale si svolge il servizio. Chi ha ragione?
Caro Amico,
il nostro esperto Piero Provenzano (Comitato Studi Legislativi Federpol) condivide la linea della Prefettura di Ravenna, in quanto il DM 6.10.2009, all’art. 1 comma 3, recita: “3. La domanda di iscrizione nell’elenco è presentata al Prefetto competente per territorio a cura del gestore delle attività di cui al comma 1 ovvero del titolare dell’istituto di cui al comma 2“.
Nel caso del citato comma 1, si riferisce ai gestori dei locali dove l’intrattenimento viene svolto, mentre il comma 2 ai titolari di Istituto di Investigazioni o di Vigilanza Privata. Quindi, per potersi iscrivere nel registro della Prefettura, deve necessariamente transitare da una di queste figure.
Grazie per aver fatto sentire la tua voce obliqua!