Con la fine del 2014, il settore delle investigazioni private ha compiuto un ulteriore passo avanti nel suo cammino verso il riconoscimento della professionalizzazione del comparto. Lo scorso 22 dicembre è stato infatti rinnovato il Contratto Collettivo Nazionale per i dipendenti degli Istituti Investigativi Privati e delle Agenzie di Sicurezza Sussidiaria, sottoscritto per la prima volta nel 2011 da FESICA CONFSAL e CONFSAL FISALS per la parte sindacale e da FEDERPOL per la parte imprenditoriale. Il CCNL inquadra tutti i lavoratori dipendenti che gravitano attorno all’articolata realtà delle investigazioni private e della sicurezza privata: il contratto individua e disciplina infatti le figure specialistiche tipicamente connesse all’investigazione – dall’addetto alle investigazioni al redattore di rapporti investigativi, dall’addetto al controllo di sistemi di sorveglianza e sicurezza agli steward, portierati e i c.d. ex buttafuori. Nella versione rinnovata del contratto sono state anche inserite, pro futuro e nell’auspicio di una conferma normativa alla nascita di nuove professionalità di bodyguarding, le figure di “addetti alla tutela e alla salvaguardia dell’integrità fisica e dei diritti fondamentali della persona”.
Un punto essenziale è la specificità di questo contratto, studiato appositamente per le agenzie di investigazione e sicurezza – fino ad allora impropriamente assimilate, a livello giuslavoristico, ad aree del commercio o agli studi professionali. Questo contratto armonizza il trattamento dei lavoratori sull’intero territorio nazionale, è teso a far emergere il sommerso e a disincentivare il generalizzato abuso di contratti impropri di collaborazione o a progetto. Inutile poi sottolineare l’importanza di un CCNL che disciplini in modo organico il settore: in un mercato di professionisti dell’investigazione è infatti essenziale disporre di figure selezionate e formate secondo criteri codificati, e senza dubbio il rapporto di lavoro subordinato, richiesto peraltro espressamente dalla normativa, rappresenta lo strumento più efficace per garantire la sussistenza di un rapporto fiduciario e duraturo tra operatore e impresa.
La flessibilità di questo contratto – tema centrale in un settore caratterizzato da orari imprevedibili e da picchi di lavoro slegati a fenomeni codificabili – è stata ulteriormente incrementata in fase di rinnovo, con deroghe alle normativa esistente in materia di massimali sul tempo parziale, sul bilanciamento tra lavoro determinato e indeterminato e sul lavoro intermittente.
Le principali modifiche sono state:
• il limite delle 400 giornate effettive di lavoro massime calcolate nel triennio imposto nei contratti di lavoro intermittenti è stato derogato;
• il divieto di assunzione di personale a tempo determinato imposto per la percentuale superiore al 20 % del totale dell’organico è stato derogato;
• è stato definito che il tempo parziale viene retribuito al pari del tempo pieno indipendentemente dalle ore lavorate, fino al raggiungimento delle 40 ore settimanali previste dal tempo pieno;
• sono stati sensibilmente diminuiti tutti gli oneri a carico dell’azienda in caso di malattia, infortunio e altre situazioni simili regolate dal CCNL;
• è stato eliminato il premio produzione, generalmente definito “quattordicesima mensilità”.
Con il rinnovo del CCNL si è infine costituito l’Ente Bilaterale E.B.I.N.I.S.P., che a breve verrà attivato anche territorialmente. Tale Ente, polo di raccordo tra il mondo delle imprese e quello dei lavoratori, svolgerà attività di informazione, orientamento, formazione e aggiornamento a favore di tutti gli operatori del settore, siano essi titolari di licenza ex art 134, dipendenti degli istituti e/o personale connesso. Le imprese aderenti al CCNL aderiranno quindi anche all’Ente e al fondo interprofessionale FORMAZIENDA, volto ad erogare fondi per corsi di formazione professionale e molti altri servizi, tra i quali – in caso di capillare diffusione del contratto – anche l’incardinamento di una cassa integrazione per il comparto.
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