Investigatori privati: il tesserino di riconoscimento è realtà

08 Lug 2022

di Ilaria Garaffoni

Sono passati la bellezza di 12 anni dall’introduzione dell’art. 254 TULPS (classe 2010), che parlava per la prima volta della necessità di disporre di un tesserino di riconoscimento per l‘investigatore privato. Al netto del dibattito sull’utilità o meno di questo strumento – che in ogni caso consente all’investigatore alcune attività d’indagine, ad esempio presso le banche dati della PA, precluse al cittadino comune – non possiamo non riflettere sui tempi di risposta del legislatore, lontani anni luce dai ritmi del mercato, dell’impresa e di un mondo che, dal Covid in poi, è cambiato per sempre.

Comunque, diamo il benvenuto all’atteso Decreto Ministeriale, dove si precisano dimensioni, formato e caratteristiche del tesserino (titolo documento, numero, foto, nome titolare, luogo e data di nascita, sesso, cittadinanza, firma, data di rilascio e scadenza, numero licenza, ente rilasciante, qualifica e timbro del Ministero). Il tesserino, dotato di misure anticontraffazione, è consegnato dalla Prefettura (anche in duplicato, in caso di smarrimento) in base alla licenza e ne segue la validità.

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