Si fa da sempre, ma con l’uscita del DM 269/2010 si pensava che la pratica di utilizzare operatori fiduciari (o addetti alla security disarmata, o “portieri“) al posto delle guardie giurate dovesse cessare, almeno per i servizi enucleati dal Decreto come “esclusivi” della vigilanza privata. E invece no, tutto continua come prima. Lo denuncia l’A.N.G.G.I (Associazione Nazionale Guardie Giurate Italiane) direttamente al ministro dell’Interno Angelino Alfano in una lettera che riporta casi di operatori fiduciari a tutela di obiettivi sensibili (centrale elettrica), in luoghi ove ricorrono particolari esigenze di sicurezza (banche, piantonamento notturno) e casi di uso “disinvolto” di portieri all’interno dei supermercati per servizi di antitaccheggio. Rammentando l’impegno a tutela della categoria assunto dal Senatore Peruzzotti, che ha ricevuto una delegazione A.G.G.I lo scorso settembre, il Segretario Nazionale Roberto Pau chiede un intervento del ministro Alfano perchè la legge venga rispettata e perchè vengano prese in considerazione alcune modifiche al DM “capacità tecnica” proposte dall’Associazione stessa.
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