Ricollocare i militari congedati come guardie giurate antipirateria?

17 Giu 2021

di Ilaria Garaffoni

Suggestiva cerimonia, con tanto di picchetto in alta uniforme dei Lancieri di Montebello, per la sottoscrizione della convenzione tra il Segretariato Generale della Difesa e Federsicurezza – Federazione Nazionale della Vigilanza e Sicurezza, che apre le porte a processi più rapidi di ricollocazione per i volontari congedati senza demerito all’interno del circuito lavorativo della vigilanza e sicurezza privata, soprattutto per mansioni altamente specializzate. 
E’ successo il 16 Giugno al Circolo Ufficiali Pio IX di Roma ed ha coinvolto autorità del calibro del Direttore del I Reparto del Segretariato Generale della Difesa e Direzione Nazionale degli Armamenti Dr.ssa Giovanna Romeo e del Generale di Corpo d’Armata Rosario Castellano, Comandante del Comando Militare della Capitale.

L’accordo, sottoscritto dalla Dr.ssa Romeo e dall’Avv. Luigi Gabriele, Presidente di Federsicurezza, si inquadra nel progetto “sbocchi occupazionali” dedicato a Militari di truppa, Volontari in servizio permanente e Ufficiali in ferma prefissata delle Forze Armate Italiane congedati senza demerito, che si esprime in un ventaglio di iniziative volte ad elevare il grado di occupabilità dei Militari congedati attraverso attività di matching fra domanda e offerta di lavoro, riserva dei posti nei concorsi pubblici, attività di orientamento professionale ed opportunità formative.

“E’ un lavoro silenzioso quello delle forze armate, che diventa visibile solo in costanza di emergenze (terrorismo, calamità naturali, di recente la pandemia), quando i media allargano lo zoom sul nostro comparto” – ha ricordato il Gen. Castellano. Aggiungendo che, nonostante l’implementazione della Legge 244/2012 sembri ancora remota, allo stato le unità dell’Esercito sono destinate a ridursi ad 89.400 entro fine 2024. Il tema della ricollocazione si pone quindi in primissimo piano. In questo scenario, professionalità e disciplina sono le caratteristiche dell’Esercito più spendibili in un settore privato che ha fame di qualificazione e necessità di impiego da soddisfare con assolute garanzie di serietà e rapidità.

“Si tratta di caratteristiche fondamentali soprattutto per le candidature a servizi ad alta specializzazione, come quelli antipirateria marittima, che la legge delega alle guardie giurate” – chiosa Luigi Gabriele. “Propedeutico a qualunque processo di ricollocamento dei Congedati è però il Decreto Formazione, a tutt’oggi in fase di colpevole gestazione, che detterà le regole della professionalizzazione per il comparto sicurezza e vigilanza privata. Una volta a regime, occorrerà studiare un cronoprogramma serrato di diffusione delle informazioni, incontri territoriali di sistema e feedback sulle reali assunzioni per tarare al meglio il processo”.

L’accordo con Federsicurezza rappresenta un esempio tangibile di proficuo partenariato pubblico/privato nel comparto sicurezza, ha concluso la Dr.ssa Romeo. “Una volta messo a regime il processo, sarà interessante analizzare i risultati di questa convenzione. Se infatti sul versante pubblico è semplice verificare gli esiti della ricollocazione su altre realtà (Polizia Municipale, Ministero della Difesa, PA), il privato è un territorio da esplorare e, crediamo, ricco di opportunità”.

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