Sicurezza sussidiaria e antipirateria: formazione e certificazione delle guardie giurate

01 Apr 2015

di Ilaria Garaffoni

portoL’addetto ai servizi di sicurezza sussidiaria è una guardia giurata certificata a svolgere i servizi previsti dal DM 154/2009; il “direttore tecnico è il soggetto certificato che svolge compiti di responsabilità e coordinamento dei servizi di sicurezza sussidiaria”. Queste le definizioni del disciplinare per la formazione delle guardie giurate addette ai servizi di sicurezza sussidiaria diramato dal ministero dell’Interno. Tre i concetti che spiccano: quello di sicurezza sussidiaria (servizi espletabili direttamente o attraverso istituti di vigilanza privata, dagli enti o società di gestione portuale, dalle società ferroviarie e dei servizi di trasporto in concessione, nell’ambito dei porti, delle stazioni ferroviarie, dei terminal passeggeri e dei relativi mezzi di trasporto e depositi), il concetto di formazione e quello di certificazione.
Questi ultimi due sono evidentemente connessi tra loro.

Il disciplinare indica la formazione da impartire alle gpg che intendano svolgere servizi di sicurezza sussidiaria ed include anche i nuovi servizi antipirateria legittimati dal DM 266/2012. La formazione si articola in materie comuni a tutte le figure disciplinate e materie specifiche (portuale/antipirateria; trasporti ferroviari/terrestri) e ha una durata complessiva di 40 ore. I programmi di studio prevedono argomenti impegnativi, che spaziano dalla norma nazionale e internazionale in materia di sicurezza degli impianti e dei trasporti marittimi e ferroviari, alla legislazione di PS (es. armi ed esplosivi), alle funzioni di pubblica sicurezza, della polizia giudiziaria e di frontiera.  Le materie specialistiche prevedono conoscenze del mezzo sul quale l’addetto opererà (tipi di navi, rete ferroviaria etc) e dei controlli e delle apparecchiature specifiche per la tipologia di attività da svolgere. Il ciclo di formazione si completa con dei corsi di aggiornamento, a cadenza biennale, della durata di 8 ore.

Le prove d’esame constano di una parte teorica (colloquio sulle materie di studio e verifica di lingua straniera) e di una prova pratica (ad es. sull’uso delle apparecchiature radiogene, metal detector, etc). La bella notizia che è una delle due prove, se non superata, si può ripetere. La brutta notizia è che la certificazione può essere sospesa o addirittura revocata per gravi negligenze,  irregolarità o perdita dei requisiti fisici necessari.

Chi supera l’esame ottiene il «Certificato di addetto ai servizi di sicurezza sussidiaria» con l’indicazione del proprio ambito di attività (portuale e/o ferroviaria e/o trasporto pubblico). Alle gpg addette a servizi antipirateria viene rilasciata la certificazione per i servizi di sicurezza sussidiaria in ambito portuale, che è però solo propedeutica alla partecipazione a due ulteriori corsi, della rispettiva durata di 4 e 3 giornate lavorative, che si tengono presso il Comando Generale delle Capitanerie di Porto e presso la Marina Militare. In questi 7 giorni ulteriori, il candidato apprenderà come gestire security e safety della nave e come rispondere agli attacchi armati.

Il disciplinare costituisce il “Nucleo di vigilanza e controllo” per il controllo dei servizi previsti dalla norma, con particolare riferimento alla funzionalità del servizio ed al rispetto degli standard di qualità.

Chi forma queste guardie? Nelle more, le strutture formative per gli addetti ai servizi di sicurezza sussidiaria dovranno dimostrare di avvalersi di formatori esperti, in possesso di vari requisiti “di qualità” (per le apparecchiature tecniche: abilitazione all’utilizzo delle apparecchiature specifiche, esperienza di almeno 4 anni in attività che prevedano l’utilizzo delle apparecchiature, minino 200 ore di docenze in materia in uso delle apparecchiature; per l’area portuale il conseguimento della qualifica di istruttore certificato ai sensi del punto 5.1 della Scheda 6 del PNSM – Piano Nazionale della Sicurezza Marittima).

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