Guardie giurate italiane all’estero per fine legislatura?

01 Lug 2021

di Ilaria Garaffoni

Federsicurezza ha incontrato le Istituzioni nella sala Caduti di Nassirya del Senato per discutere della regolamentazione dell’attività di protezione delle aziende italiane all’estero: un ricco mercato che resta tuttora appannaggio delle sole compagnie straniere, tagliando completamente fuori tutta la vigilanza privata made in Italy.

“Le imprese straniere gestiscono perfino i nostri compound militari all’estero, mettendo a rischio la stessa sicurezza delle informazioni” – ha dichiarato il Presidente di Federsicurezza Luigi Gabriele, secondo il quale “il settore sconta un dato culturale negativo a monte, che identifica i contractor come mercenari invece che come professionisti fiore all’occhiello del comparto, analogamente a quanto avviene in ambito marittimo per il contrasto alla pirateria”.

Attenta la risposta della politica, che con gli interventi degli On. Luca Frusone ed Emanuele Prisco e dei senatori Maurizio Gasparri e Adolfo Urso, Presidente del Copasir, ha manifestato l’impegno condiviso, entro fine legislatura, a “portare a casa il risultato”, riprendendo le proposte di legge in itinere e regolamentando in maniera adeguata un tassello importante della sicurezza integrata nazionale, oltre che fonte di posti di lavoro e fatturato.

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