Ancora calma piatta sul rinnovo di un contratto che coinvolge oltre 50.000 lavoratori sul territorio.
A due anni dalla scadenza dell’ultimo CCNL della Vigilanza Privata, si è tenuto il secondo incontro in seno al ministero del Lavoro per riavviare le trattative arenate da tempo. Risultato? L’ennesimo nulla di fatto. Sentiamo Sabina Bigazzi, Responsabile del settore in FILCAMS CGIL.
Allora, cos’è successo il 14 gennaio?
In sostanza è stato convocato un tavolo tecnico presso il dipartimento della Tutela delle Condizioni di Lavoro, alla presenza del Direttore Generale, Dott. Mastropietro. Per questo motivo, sostanzialmente, si è trattato di una ripetizione di quanto avvenuto lo scorso 28 ottobre. Ciascuna delle parti ha esposto le proprie posizioni ed ha illustrato la situazione. Da parte datoriale sono state dettagliatamente illustrate le criticità del settore e gli interventi legislativi che sarebbero necessari, concludendo che, data la situazione, un rinnovo contrattuale sarebbe insostenibile. Tuttavia la novità dell’approvazione, a giorni, del DM sulla capacità tecnica ha fatto registrare alcune – seppur timide – aperture su alcuni temi delle nostre piattaforme. Da parte sindacale è stata ribadita la necessità di giungere rapidamente ad una conclusione ripartendo dai temi centrali delle nostre piattaforme, ed accantonando i testi presentati dalle controparti. Vi sono state, ovviamente, posizioni diverse sul tema del salario. Il Dott. Mastropietro è a questo punto intervenuto invitandoci a riprendere, in tempi stretti, il negoziato sul tavolo sindacale. Ha dichiarato che questa è stata l’indicazione dello stesso Ministro Sacconi, e ha sottolineato che, pur con l’impegno del Ministero di ricercare soluzioni ad alcune problematiche del settore, la necessità di interventi legislativi non può essere pretesto per non rinnovare il CCNL. Ha messo a disposizione il supporto del tavolo ministeriale per le difficoltà che si dovessero presentare, sollecitando in particolare le controparti ad individuare alcune date in tempi brevi.
Tuttavia, nonostante le nostre insistenze, le controparti non hanno voluto concordare alcun incontro, dichiarando che ci invieranno comunicazioni a brevissimo.
Un tuo commento a caldo?
La situazione, se possibile, è ancora più preoccupante di prima. L’unica cosa positiva è che dovrebbe arrivare il DM sulla capacità tecnica, di cui le controparti volevano avere certezza. Queste, però, sono solo supposizioni. Di fatto non è cambiato molto dalla riunione di ottobre. Le controparti si sono prese l’impegno di darci un incontro in tempi brevi. Io credo che dobbiamo mettere in campo delle forti iniziative. Cercando di immaginare lo scenario – il peggiore, ma plausibile: ci incontriamo e verifichiamo che siamo ancora allo stesso punto di settembre. Chiediamo convocazione al Ministero del Lavoro che ci ha appena scaricato? …Nei prossimi giorni decideremo il da farsi.
Teneteci aggiornati.
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