Dopo lo sciopero della Vigilia di Natale, i sindacati FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL e UILTUCS- UIL sono tornati al tavolo delle trattative con le Associazioni datoriali per parlare di rinnovo del CCNL della Vigilanza Privata e dei servizi fiduciari. Nei due incontri le parti sociali si sono confrontate in tema di orario di lavoro, mercato del lavoro e classificazione sulla base delle nuove proposte di parte datoriale.
Mercato del lavoro: è stata prospettata l’introduzione del lavoro intermittente per i servizi di sicurezza, steward e buttafuori, un aumento delle percentuali per il ricorso al contratto a termine e di somministrazione, una rivisitazione delle norme sul part time.
Orario: è stato prospettato un modello di distribuzione oraria flessibile, da stabilirsi a livello nazionale, che potrebbe portare al superamento dell’orario giornaliero e alla rideterminazione del numero di riposi annuali.
Classificazione: è stata rigettata la classificazione unica, riproponendo tutte le differenze (economiche e normative) tra personale decretato e non decretato.
Non è positivo il giudizio di UILTUCS, che conferma tutte le iniziative vertenziali programmate: rigettando la classificazione unica, si legge in una nota sindacale, “si invalida la premessa fondamentale, convenuta all’inizio del negoziato (cinque anni fa!), circa l’obiettivo del contratto nazionale della filiera della sicurezza. Difficile comprendere se questo atteggiamento sia l’ennesimo espediente dilatorio o se, peggio ancora, rappresenti la reale volontà delle aziende di peggiorare le condizioni vigenti. È chiaro, per parte nostra, che la seconda ipotesi renderebbe impossibile la definizione di un contratto unico per il settore”.
Negativo anche il giudizio dei Cobas: «Il lavoro intermittente, il maggiore ricorso al contratto a termine e alla somministrazione, un nuovo modello che introduce la flessibilità oraria, un riconteggio al ribasso delle ore di riposo annuali, sono modifiche contrattuali che andrebbero contro gli interessi dei lavoratori. Accettare un peggioramento sostanziale per arrivare a tutti i costi ad un rinnovo, rinunciare a un diritto per conservarne un altro, può portare solo all’umiliazione di migliaia di lavoratori e alla perdita della professionalità».