Oltre 1600 aggressioni alle guardie giurate negli ospedali negli ultimi 4 anni: una al giorno, per chi sa far di conto. Lo hanno denunciato SAV (sindacato autonomo Vigilanza), SAP (sindacato autonomo Polizia) e Confintesa sanità lo scorso 13 luglio a Roma in una manifestazione per sensibilizzare le istituzioni su quella che rappresenta ormai una vera emergenza. Il Ministero dell’Interno ha promesso che verrà istituito un tavolo tecnico per affrontare il tema. Ma come se ne esce nell’immediato?
L’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso, ha addirittura prospettato di coinvolgere l’Esercito, “che già presidia consolati e altri obiettivi sensibili con l’operazione Strade sicure”, dopo l’episodio del medico aggredito al Policlinico di Milano.
Anche il SAV guardie giurate chiede che gli ospedali vengano inclusi nell’elenco dei siti sensibili secondo il DM154/09, dunque che le guardie giurate nei presidi sanitari debbano seguire il percorso formativo previsto per gli addetti alla sicurezza sussidiaria (fattore che, incrementando la preparazione del personale, potrebbe anche mettere un freno al consueto inseguimento nel minor costo anche da parte delle committenze pubbliche). Sicuramente ridurrebbe il pericolo per gli operatori, visto che in alcune strutture sanitarie, ha denunciato il SAP, una sola GPG deve presidiare un intero sito – chissà con quali risultati – dalle 10 alle 12 ore consecutive.