Servizio di Studio Aperto del 26/09/14, edizione delle 12,25

by | 30 Set 2014 | Primapagina, Vigilanza in Tv

In tempi di spending review, il governo apre nuove possibilità operative alle aziende che offrono sicurezza privata.
“La strada maestra è quella dell’integrazione funzionale, purché ciascuno abbia chiari i propri compiti”. Lo ha dichiarato il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, intervenuto al convegno organizzato il 25 Settembre scorso da Consap, Confederazione sindacale autonoma di polizia, assieme a Federpol, Federazione degli istituti di investigazione privata, sul tema dell’integrazione e della collaborazione tra pubblico e privato nel comparto sicurezza.

Sebbene la sicurezza primaria debba restare in capo allo Stato, sono quindi allo studio nuove sinergie, sul solco di quelle già attivate per la vigilanza privata, anche in capo agli investigatori privati. Dalla condivisione di informazioni ricavabili dal territorio in un’ottica di prevenzione e sicurezza urbana, al tema della scorte private a personaggi non esposti a rischi elevati. “Il tema della sicurezza personale va senz’altro affrontato – ha proseguito Bubbico: potremmo scoprire che attraverso il coinvolgimento di strutture private, accreditate secondo rigidi parametri, si spende meno e si offre un servizio più efficiente. Ma soprattutto potremmo restituire molti operatori di polizia alle loro funzioni fondamentali”.
Affidare agli investigatori privati, in casi particolari e con limiti ben circostanziati, alcune attività di tutela della persona disimpegnerebbe le forze dell’ordine, darebbe maggiori garanzie ai lavoratori e ai committenti e garantirebbe gettito all’erario. Una necessità condivisa anche dall’On. Maurizio Gasparri: “se occorre proteggere un magistrato o una personalità a rischio, dev’essere ovviamente lo Stato a farsi carico della scorta, ma per soggetti a basso rischio, come artisti o VIP, il privato è una risorsa da prendere in considerazione”.
Gli ha fatto eco il Vice Capo della Polizia Vicario Alessandro Marangoni:”La sicurezza deve sempre rimanere in capo allo Stato, ma laddove sia possibile demandarla ad altre forze, occorre trovare una strada operativa equilibrata e ben definita”.

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