Ai sensi del Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette e clausole vessatorie (ossia clausole che possono danneggiare il consumatore), l’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) ha avviato la procedura di consultazione su alcune clausole potenzialmente vessatorie che rientrano nella contrattualistica standard delle principali imprese della vigilanza privata. Tra i contratti “incriminati” si evidenziano: il servizio di vigilanza nelle abitazioni (e in particolare l’esonero di responsabilità dell’Istituto di Vigilanza per danni o furti subiti dai beni sottoposti al servizio di vigilanza); il comodato per le apparecchiature d’allarme (per i cui malfunzionamenti o danni derivanti da tali malfunzionamenti gli istituti di Vigilanza non assumono alcuna responsabilità); la proposta d’incarico per i servizi di vigilanza ispettiva e per i servizi di ricezione di segnalazioni di allarme (con rinnovi taciti e adeguamenti dei prezzi “unilaterali”).
Secondo la normativa richiamata dall’AGCM, possono partecipare alla consultazione: “le associazioni di categoria rappresentative dei professionisti a livello nazionale e le camere di commercio o loro unioni che risultino interessate dalle clausole oggetto del procedimento, in ragione della specifica esperienza maturata nel settore. Possono altresì partecipare alla consultazione le associazioni dei consumatori rappresentative a livello nazionale riconosciute e iscritte nell’elenco di cui all’articolo 137 del Codice del Consumo”. Il termine per inviare le proprie osservazioni all’AGCM è di 30 giorni a partire dalla pubblicazione del comunicato (avvenuto il 13 febbraio 2014). More at:
Clausole vessatorie nella vigilanza privata: interviene l’AGCM
di Ilaria Garaffoni