Non bastavano i privati, ora ci si mettono pure gli enti pubblici a far fare ai portieri il lavoro delle guardie giurate! Lo denuncia una nota delle associazioni di vigilanza privata diretta al Ministero dell’Interno e all’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture.
Traendo spunto da due bandi di gara pubblici che affidano a portieri/receptionist anche attività “sensibili” (che la legge riserva in esclusiva ai dipendenti di Istituti di Vigilanza privata), la lettera invoca una maggiore attenzione nella compilazione dei capitolati di appalto – almeno da parte dell’interlocutore pubblico, visto che nel privato il dumping col portierato è ormai un fenomeno diffuso. Di seguito il testo della lettera e un’interessante intervista a Marco Stratta su appalti pubblici, vigilanza e illegalità.
Flussi e Reflussi
Lo spazio della provocazione birichina dove affrontare le questioni che, ripetendosi in corsi e ricorsi storici, stanno sempiternamente sul gozzo…causando sempiterno reflusso.Il luogo privilegiato dove detonare nuove idee… in chiaro o in scuro.
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Ci vuole sicurezza per fare sicurezza
A Casoria c’è scappato il morto, l’ennesimo di una lunga serie di vittime. E ci sono andati di mezzo anche dei comuni cittadini, che avevano la sola colpa di trovarsi lì per caso. Il tutto nell’indifferenza delle istituzioni e dei media: niente funerali di stato, telefonate di circostanza nè televisioni. Solo la disperazione delle famiglie e dei colleghi. Ma quand’è che si penserà seriamente alla sicurezza delle guardie giurate? Quand’è che si smuoverà quell’ottusa coscienza nazionale che si ostina a non fornire a dei lavoratori che maneggiano armi (e non patate) degli strumenti concreti per operare in condizioni decenti?
Network o non network: intervista all’On. Bertolini
Network sì, network no, network NI.
La materia dell’intermediazione nella sicurezza privata sta per essere oggetto di una profonda revisione normativa. Revisione che piace molto a quanti nella vigilanza privata hanno subito una concorrenza non sempre limpida da parte di queste entità, ma che piace assai meno a quanti attualmente operano come agenzie ex art. 115 del TULPS. Che non sono in verità tantissimi, anche se una mappatura specifica non è mai stata fatta, ma che ci tengono a distinguere tra network “puri” (ossia che svolgono solo attività di intermediazione) e network “spuri” (cioè che svolgono anche direttamente i servizi di sicurezza). Noi abbiamo sottoposto la questione direttamente all’On. Isabella Bertolini, firmataria delle proposta di legge sulla sicurezza privata.
Guardia giurata, un lavoro ai limiti
Un CCNL scaduto da 20 mesi, una qualifica che porta più oneri che onori, abusivismo, sfruttamento e infiltrazioni malavitose. Questo è il mestiere delle guardie giurate, gemelle minori delle forze dell’ordine per salario, tutele e rischi. Il tutto condito da una serie di limiti – più che legittimi – che tuttavia possono mettere in seria discussione il senso stesso della loro attività di tutela e vigilanza.
Oggi ne presentiamo uno, banale se vogliamo, ma piuttosto esemplificativo. Il rispetto del codice stradale.
Non di solo network son fatte le magagne del settore
Fioccano le proteste contro la proposta di legge dell’On. Isabella Bertolini, che circoscrive alla pura intermediazione l’ambito di operatività delle agenzie ex art. 115 del TULPS. Le maggiori lamentele giungono ovviamente dalle stesse agenzie che svolgono attività di intermediazione nel settore sicurezza privata. Sentiamo Maurizio Capolongo, Amministratore Unico ISTV SpA.