Chi è causa del suo mal pianga se stesso: critiche alla proposta Bertolini

francesca macina

I network continuano a far parlare di sè.
Dopo aver lanciato la notizia della proposta di legge a firma dell’On. Isabella Bertolini (che  circoscrive alla pura intermediazione l’ambito di operatività delle agenzie ex art. 115 TULPS) abbiamo ricevuto varie richieste di chiarimento e alcune lamentele. Le maggiori doglianze giungono ovviamente da parte di chi vive di 115nel campo della sicurezza. “Chi è causa del suo mal pianga se stesso”, dice il proverbio. O quanto meno non spazzi via gli altri dalmercato, aggiungono questi operatori. Sentiamo cosa dice Francesca Macina, PR Manager ASG Network.

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A proposito di spirito associazionistico…

lampada di aladino

Il genio della lampada dice a un commerciante: “posso soddisfare un tuo solo desiderio, ma qualsiasi cosa tu chieda, sappi che dovrò regalarla, raddoppiata, anche al tuo concorrente”. Il commerciante ci pensa a lungo e alla fine si decide: “genio, ho scelto: cavami un occhio!”.
Questa barzelletta, raccontata dal Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli durante il talk show dello scorso 30 giugno, è esemplificativa dello stato di mercato e soprattutto dello spirito associazionistico che anima il settore della vigilanza privata.

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Network: la proposta Bertolini

Proposta bertolini Approvata

Torna alta l’attenzione sul tema dei network. Esemplificativo in tal senso il rovente minuetto tra operatori del settore vigilanza privata (rappresentati da Luigi Gabriele, Presidente di Federsicurezza) e i buyer del mondo bancario, rappresentati dal responsabile Analisi Sicurezza del gruppo UniCredit Pietro Blengino durante il talk show dello scorso 30 giugno promosso da Federsicurezza. Ma cosa sono i network e perché danno tanto fastidio?

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Regolamento di servizio: standard minimi di sicurezza per le guardie giurate

ispezioni-stadio

Ronde in solitaria, niente vetri antisfondamento, catarifrangenti o lampeggianti. Le guardie giurate vigilano nell’oscurità, mettendo a rischio la propria sicurezza con ronde invisibili.

Sono alcuni degli effetti del processo di liberalizzazione della vigilanza privata: fino al 2008, infatti, ogni questore emanava un regolamento unico per gli istituti operanti nella provincia di competenza. Regolamento che in molti casi prevedeva come regola-base i servizi di ronda in coppia e la previsione di dotazioni luminose sulle autopattuglie.

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Servono lampeggianti, vetri antisfondamento e pattugliamento in coppia

lampeggiante

La rivendicazione
Troppo pericolo ma poca tutela: dice pressappoco questo la voce sollevatasi dalle guardie giurate di tutta la regione. Pattugliamenti in solitaria, mancanza di vetri antisfondamento, di lampeggianti e luci appropriate che consentano di svolgere in sicurezza il lavoro di sorveglianza anche in condizioni di oscurità. Queste sono alcune delle principali carenze che sono state segnalate alla questura di Udine. Lo scopo è quello di arrivare, il prima possibile, ad una rivisitazione del regolamento che stabilisce modalità di servizio ed equipaggiamenti delle guardie giurate. In questo modo, tutti gli istituti di vigilanza privata della regione verrebbero obbligati a rispettare le stesse identiche norme.

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