A proposito di spirito associazionistico…

26 Lug 2010

di Ilaria Garaffoni

lampada di aladino

Il genio della lampada dice a un commerciante: “posso soddisfare un tuo solo desiderio, ma qualsiasi cosa tu chieda, sappi che dovrò regalarla, raddoppiata, anche al tuo concorrente”. Il commerciante ci pensa a lungo e alla fine si decide: “genio, ho scelto: cavami un occhio!”.
Questa barzelletta, raccontata dal Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli durante il talk show dello scorso 30 giugno, è esemplificativa dello stato di mercato e soprattutto dello spirito associazionistico che anima il settore della vigilanza privata.

Stiamo parlando di un settore di nicchia, per dimensione operativa media e per volumi di fatturato, dove però siedono allo stesso tavolo delle relazioni istituzionali ben 7 diversi organismi associativi. Certamente l’impianto territoriale del TULPS non ha giovato a creare un forte spirito di filiera. La pletora di nanoimprese che si è sviluppata sul territorio proprio grazie alla frammentazione dell’impianto normativo fatica ora a rinunciare al proprio consolidato orticello per trovare delle formule consorziali. Il risultato è una guerra tra poveri, dove le imprese sono bravissime a farsi male da sole (dall’egemonia dei network alla demolizione delle tariffe, partita da picconate interne al settore). E ora non resta che raccogliere i cocci, come dice Piergiulio Petrone in un’intervista a www.vigilanzaprivataonline.com.
Ma se Atene piange, Sparta non ride: anche i tre sindacati confederali non vanno a braccetto (le tre sigle si sono presentate al tavolo negoziale con piattaforme contrattuali separate) e ogni giorno spuntano sul web e sui social network  nuove sigle autonome o associazioni spontanee di guardie che protestano e che non ne possono più. Per citarne una, il Gruppo “Team Guardie Giurate” di Facebook ha lanciato la campagna “sono pronto a scioperare!”,per indurre le segreterie confederali delle OO.SS. a sollecitare la prosecuzione dei negoziati al tavolo del CCNL, scaduto dalla bellezza di 18 mesi.
Specularmente, le imprese hanno minacciato la serrata se il governo non metterà mano al problema delle gare al minimo ribasso, quanto meno per gli appalti con committenza pubblica.
Ma nè lo sciopero nè la serrata hanno avuto seguito. E’ colpa del settore che non sa fare squadra o è colpa di un governo cieco e sordo?

 

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