Tanto tuonò che piovve: il super discusso bando di appaltoper servizi di vigilanza privata, sicurezza fiduciaria e tecnologie di security per le amministrazioni della Regione Lazio è stato congelato dal TAR, che ha rinviato all’8 febbraio l’eventuale decisione di annullamento, accogliendo il ricorso di un’azienda del settore.
Mancano 5 giorni a Capodanno e non ci sono addetti alla security per le attività di intrattenimento e spettacolo. Il motivo? Lo stop di movida, eventi e fiere causato dalla pandemia ha bruciato migliaia di posti di lavoro e gli addetti hanno cercato altro. AISS – Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria – aveva avvertito le autorità, pregando di reimpiegare gli addetti alla sicurezza nella gestione del distanziamento siociale, ma è rimasta inascoltata. Quindi? Quindi finirà come sempre: si useranno le associazioni di volontariato, che – oltre a dequalificare il settore – abbassano le paghe eludendo tasse e contributi con i rimborsi spese. Capodanno col botto? Speriamo di no.
L’8 dicembre scorso il Consiglio Europeo ha approvato la direttiva europea sulla protezione delle infrastrutture critiche (CER – Critical Entity Resilience), la prima legge UE che raccomanda alle infrastrutture critiche di verificare anche la qualità dei servizi di sicurezza privata, dalle società di affidamento agli operatori in servizio (recruitement, training). Le minacce ibride cui sono oggi esposte le infrastrutture critiche (la guerra in Ucraina sta facendo scuola) impone infatti che le gare d’appalto per questo tipo di committenze critiche non possano essere impostate sul massimo ribasso – come purtroppo ancora accade – ma sulla qualità dei servizi di vigilanza privata offerti.
Il trasporto valori si conferma bersaglio privilegiato di bande criminali dotate di vere capacità militari, a partire dall’uso disinvolto di kalashnikov ed esplosivi, e caratterizzate da sempre maggior efferatezza. Secondo il Rapporto Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria 2022 a fonte OSSIF, nel 2021 si sono infatti verificati 19 attacchi: 7 contro i blindati (i soli 3 colpi andati a a segno sono valsi 183mila euro) e 12 nei momenti di carico/scarico del denaro – meno colpi del 2020 ma tutti di successo, per un totale di 922 mila euro di perdite. Per non parlare delle perdite umane, delle aggressioni alle guardie giurate e dei traumi indelebili per gli operatori.