Le richieste dell’AISS al Ministero dell’Interno

15 Apr 2015

di Ilaria Garaffoni

logo-aissROMA – AISS, Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria ha presentato le proprie richieste di modifica dell’assetto normativo ed applicativo per il comparto della sicurezza sussidiaria non armata. Tra le istanze più rilevanti si annoverano lo snellimento delle procedure, ma anche cambiamenti sostanziali sul fronte operativo ed applicativo, come pure divieti e sanzioni per sanare le anomalie sul fronte contrattuale e/o procedurale. Non mancano infine le richieste di tipo politico, a partire dalla creazione di un “terzo polo della sicurezza privata” che accorpi i servizi di controllo, stewarding, bodyguarding, portierato e reception.

Nel dettaglio, queste sono le richieste di AISS:

Snellimento delle procedure:

  • consentire agli operatori di iniziare a lavorare dopo 30 giorni dalla presentazione della documentazione in Prefettura;
  • attendere il terzo grado di giudizio per precludere l’iscrizione degli operatori in ottemperanza all’art.27 della Costituzione;
  • Revisione dell’elenco e rinnovo del tesserino ogni 3 anni (e non ogni 2 come attualmente previsto);
  • Consentire alle aziende titolari di licenza ex art. 134 TULPS la trasmissione dei dati degli operatori tramite PEC;
  • alla presentazione della documentazione allegare una lettera di impegno ad assumere l’operatore una volta decretato e non l’assunzione vera e propria.

Cambiamenti sostanziali:

  • attribuire agli ASC la qualifica di Incaricato di Pubblico Servizio;
  • come già accade in occasione di concerti ed eventi, anche nei locali di intrattenimento prevedere un’aliquota di operatori non ASC, con mansioni di servizi fiduciari e di interfaccia tra la proprietà e le squadre di lavoro (nella misura di 1 operatore ogni 5);
  • inserire anche gli ASC nel progetto che prevede il rilascio di un tesserino come per gli Investigatori Privati e le GPG;
  • prevedere per gli ASC indumenti recanti i dati dell’azienda mantenendo il tesserino al sicuro unitamente ad un documento di riconoscimento;
  • ridurre le dimensioni del tesserino a quelle di un comune Badge;
  • eliminare la sanzione per “tesserino non esposto” in quanto la visibilità è ampiamente garantita dagli indumenti.

Ambito Operativo:

  • eliminare i divieti di esposizione a profili di rischio dell’art 5 comma 2 lettera c2;
  • sancire ufficialmente la possibilità di utilizzare metal detector manuali o porte metal da parte degli ASC.

Ambito Applicativo:

  •  ampliare gli ambiti applicativi alle spiagge e definire meglio i già citati pubblici esercizi (art 4 comma 1 lettera b) aggiungendo tutte le situazioni ove le autorità ritengano utile utilizzare i servizi di controllo in piazze e strade in caso di festività e “movida”;
  • chiarire che il servizio antincendio svolto da personale specializzato, confortato da regolare contratto in tal senso, nel turno 22/06 non è appannaggio della Vigilanza privata, come invece interpretato in modo pressochè univoco;
  • chiarire che l’ambito di competenza degli Steward è limitato a manifestazioni sportive calcistiche.

Divieti:

  •  impedire agli operatori di flottare da un istituto ad un altro (anche ⅔ volte alla settimana) e al momento anche da un locale all’altro, dove vengono “regolarizzati” (quando accade) con il sistema del voucher. Sistema che non concretizza il rapporto di dipendenza richiesto invece dalla norma.  Si potrebbe inoltre sospendere il PIN prefettizio in caso di interruzione del rapporto di lavoro;
  • impedire alle associazioni di volontariato e della protezione civile di operare inpropriamente all’interno di servizi di cui al DM 6 ottobre 2009;
  • impedire alle agenzie di lavoro interinale di intermediare il servizio di stewarding.

Formazione:

  • ampliare la formazione degli ASC inserendo nei corsi le materie: “Sicurezza” ed “Ordine Pubblico” già previsti nei corsi degli steward;
  • consentire alle aziende la formazione interna, come già accade per gli istituti di vigilanza privata.

Commissioni:

  • Creare il terzo polo della sicurezza integrando i settori della Vigilanza e dell’Investigazione con un terzo settore chiamato “Tutela”, che accorpi servizi di controllo, stewarding, bodyguarding, portierato e reception;
  • ridistribuire le forze all’interno della Commissione Consultiva Centrale riconoscendo il terzo polo “Tutela”, dandone rappresentanza all’AISS e accorpando in un unico sistema: Servizi di Controllo, Stewarding, Body Guarding, Portierato e Reception;
  • istituire la “Relazione dei servizi di Tutela” compilata dal titolare di licenza, da allegare alla documentazione per il rilascio o per il rinnovo delle autorizzazioni necessarie ai locali di intrattenimento o per concerti ed eventi;
  • inserire un membro dell’Associazione di categoria nella commissione provinciale di vigilanza durante i sopralluoghi autorizzativi per locali concerti ed eventi;
  • stabilire ufficialmente che il congruo numero di operatori da dedicare ad un locale o ad un evento spetta in primis alle forze dell’ordine e comunque al titolare di licenza dell’azienda chiamata a svolgere il servizio;
  • emanare una circolare esplicativa a Questure e Prefetture per uniformare le interpretazioni della norma (ad oggi essenzialmente basate sulle interpretazioni personali degli operanti);
  • intensificare i controlli, anche avvalendosi di segnalazioni dell’associazione, per far emergere il lavoro nero e le molteplici situazioni in cui si verifichino delle irregolarità nell’applicazione della norma.

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