Investigatori Privati e GDPR: Federpol dal Garante per esporre i problemi applicativi

11 Apr 2019

di Ilaria Garaffoni

logo-garante-privacyIl Vice-segretario Generale dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, Daniele De Paoli, Dirigente del Dipartimento realtà economiche e produttive, e il Dirigente Servizio affari legislativi e istituzionali Mario De Bernart, hanno ricevuto una delegazione Federpol , Federazione Italiana degli Istituti Privati per le Investigazioni le Informazioni e la Sicurezza, per ascoltare alcune problematiche applicative del GDPR in ambito investigativo privato.

Federpol ha chiesto di poter inviare al Garante una proposta di revisione delle attuali regole deontologiche sui trattamenti di dati personali effettuati per svolgere investigazioni difensive o per fare valere o difendere un diritto in sede giudiziaria. Queste le principali istanze:

1) esonero dal rilascio dell’informativa ex artt. 13 e 14 GDPR per gli Investigatori privati (in particolare per i dati personali raccolti presso l’interessato), quando ciò renda impossibile o pericolosa l’attività di ricerca della prova;

2) considerata la durata dei processi, Federpol chiede una revisione della norma sulla conservazione dei dati, vista la restrittività delle regole deontologiche in materia (che prescrivono che, una volta conclusa l’attività investigativa, il trattamento debba cessare in ogni sua forma, salvo eccezioni);

3) esonero dall’obbligo di nomina del Responsabile per la Protezione dei Dati (DPO) ed eventuale obbligatorietà della nomina del DPO collegabile a parametri precisi;

4) semplificazione della nomina del Responsabile e Sub Responsabile del trattamento, oggi di grave pregiudizio all’attività professionale e di impresa.

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