Gentile Direttore
sono diventato operatore di centrale senza aver fatto alcun corso formativo. Quali sono i diritti e i doveri dell’operatore di centrale senza potere decisionale (4° livello)? È normale dover controllare ben sei monitor per videosorveglianza (6 utenti diversi) e qual è la mia responsabilità? Comunicare i cod r.a. che scattano alle auto, rispondere alle telefonate, chiamare i reperibili dei r.a. che scattano (anche di notte e contro la loro volontà), chiamare le varie postazioni fisse ogni ora, chiedere i kilometri percorsi alle auto ogni ora, annotare sul registro tutto ciò che succede durante il turno (fatti rilevanti e continue anomalie, quali continue disconnessioni ADSL videosorveglianza che necessitano di continui ripristini, riavvii e quant’altro, radio malfunzionanti che costringono a comunicare tramite telefono, telefono e fax con lo stesso numero e quindi tanti problemi, consegna chiavi per controllo interno banche, ecc.)?
Caro amico
parto subito col dire che, allo stato attuale della legislazione, le GPG hanno solo l’obbligo di saper leggere e scrivere e di aver superato le regolari lezioni di tiro per ottenere il porto d’arma. Presto verrà emanato un decreto che tratterà in maniera rivoluzionaria il tema della formazione delle guardie giurate, ma – in attesa della riforma – la tua posizione formativa è conforme alla legge. Ovviamente l’Istituto di Vigilanza Privata deve averti indicato il lavoro che ti ha affidato (e dal lessico che usi e dalla descrizione che dai delle tue mansioni, è evidente che sai di cosa parli e che qualcuno ti ha fatto vedere il lavoro o comunque ti ha messo nella condizioni di svolgere l’attività dell’addetto alla centrale). Anche se non si chiama tecnicamente “corso di formazione“, il fatto che ti abbiano indicato cosa fare e come è sufficiente, per la legge attuale.
Inoltre (e qui chiamo in aiuto il mitico Giordano Lacasella, esperto praticamente di tutto lo scibile vigilantino), “se l’amico che scrive non ha potere decisionale, in centrale deve essere sempre presente almeno un’altra persona dotata di potere decisionale, quindi quando succede qualcosa che va oltre l’esecuzione delle consegne ricevute, il nostro amico non dovrà fare altro che chiamare colui che ha il potere decisionale.
Per quanto attiene alla mole di lavoro, in centrale si alternano momenti di calma e momenti di intenso lavoro: se c’è un temporale e scattano contemporaneamente 50 allarmi e l’addetto è impegnato a risolvere quei problemi, non avrà ovviamente il tempo di chiedere i Km percorsi alle auto o di chiamare la postazione fissa. Ma se qualcuno gli dovesse mai contestare questi fatti, lui sarà sempre giustificato, dal momento che la centrale registra tutte le operazioni. In quei momenti all’operatore spetta solo di valutare quali sono le priorità. Ma nel caso dell’amico che ci scrive non si pone neppure questo problema, perchè deve essere il responsabile a dare le disposizioni, e se il responsabile non dà disposizioni oppure non è in centrale (come purtroppo succede spesso), il semplice addetto di centrale di IV livello si deve limitare a fare il possibile: le responsabilità non sono sue”.
Tutto chiaro adesso?
Grazie di aver fatto sentire la tua voce obliqua!
Ilaria Garaffoni, Direttore Responsabile