Gentile direttore
sono una giovane GPG. Il mio contratto di lavoro prevede la totale subordinazione del mio mantenimento in servizio ad un contratto che l’istituto di vigilanza privata mio datore di lavoro ha stipulato con un suo cliente. In parole povere, se il cliente disdice il servizio, io vengo licenziato perchè il mio contratto di lavoro dipende dalla permanenza in essere di una commessa che il mio istituto ha avuto da un cliente. E’ una pratica legale? Come tutelarmi in caso di irregolarità? Saluti.
Caro amico
risponde il nostro super esperto (ormai celebrità) Giordano Lacasella:
“Il D.lgs 368/2001 che disciplina il rapporto di lavoro a tempo determinato, in recepimento di una direttiva europea, permette di assumere dipendenti a tempo determinato. Il contratto a tempo determinato deve avere indicata la data di inizio e la data di fine contratto. Da quello che scrive il lettore, sembrerebbe però che la data di fine rapporto non sia chiara, e questo non è ammesso. L’art. 54 del vigente CCNL prevede che i contratti a tempo determinato debbano essere monitorati da una Commissione costituita per la materia presso l’Ente Bilaterale Regionale e, in mancanza di quest’ultimo, dalla Commissione Nazionale. Se il contratto è stato inviato alla Commissione e questa non ha trovato nulla di anomalo, vuol dire che è redatto a norma.
E veniamo a cosa può fare il lavoratore. Qualora il contratto a tempo determinato non fosse stato inviato alla Commissione, il lavoratore, a mio parere, potrebbe sostenere – cosa da fare dopo aver effettuato 60 giorni di lavoro – che il contratto a tempo determinato, non essendo stato monitorato dalla Commissione, non è valido e quindi che la sua assunzione deve essere considerata con contratto a tempo indeterminato, avendo superato con esito positivo i 60 giorni di prova.”
Tutto chiaro? Facci sapere com’è andata e grazie di aver fatto sentire la tua voce obliqua.
Forse può interessarti anche l’articolo sui contratti a chiamata. Clicca qui per approfondire
Ilaria Garaffoni