In Italia cresce tutto, fuorchè il salario delle Guardie giurate

05 Feb 2022

di Ilaria Garaffoni

Sempre a proposito di rinnovo del CCNL della vigilanza privata e dei servizi di sicurezza, riceviamo e pubblichiamo questa articolata lettera di Angelo Sifrido Mancin che, nel ripercorrere le ultime convulse fasi di questa interminabile trattativa, pone l’accento sulla questione salariale. Quella che tutti accantonano e che invece dovrebbe essere il fulcro del negoziato, vista anche l’impennata di prezzi e bollette che sta vivendo un paese dove tutto aumenta, a parte gli stipendi dei lavoratori.Gentilissima Redazione,

le Guardie Particolari Giurate e gli addetti ai Servizi Fiduciari, a oltre 6 anni (73 mesi) dalla scadenza del loro Contratto Collettivo Nazionale, con validità dal 1° febbraio 2013 al 31 dicembre 2015, comunicano quanto segue:

– con l’inizio del nuovo anno sono ripresi gli incontri tra le OO.SS. e le Associazioni Datoriali di Categoria, in quello del 21 gennaio 2022, avevano dichiarato la loro disponibilità ad una soluzione per il personale dei servizi fiduciari. Si era convenuto che le stesse Associazioni Datoriali avrebbero formulato una proposta economica;

– a tal proposito, nell’ennesimo incontro interlocutorio del 31 gennaio 2022, le Associazioni Datoriali hanno manifestato l’esigenza di calcolare l’impatto economico del costo complessivo del contratto e di formulare una proposta che tenga conto anche dei tempi di applicazione delle tranche di aumento, ma senza considerare il fatto che l’aumento economico del settore Vigilanza Privata e Servizi Fiduciari deve anche tener conto degli anni trascorsi dalla scadenza del Contratto.

Dobbiamo constatare, nostro malgrado, che l’attesa formulazione di una proposta economica non è ancora giunta a compimento: pur confermando la volontà di arrivare a una rapida conclusione della trattativa, i rappresentanti di area datoriale hanno infatti dichiarato ai rappresentanti di Filcams, Fisascat e Uiltucs di non essere ancora in grado di indicare la cifra necessaria.

La trattativa proseguirà il 9 febbraio: all’ordine del giorno l’orario di lavoro e la contrattazione di secondo livello. È invece previsto per l’incontro successivo, fissato al 15 febbraio, che le associazioni datoriali presentino la loro proposta economica, condizione prioritaria ed essenziale per poter giungere alla conclusione di questa difficile e lunga trattativa.

Facciamo notare alle Associazioni Datoriali che in tredici paesi dell’UE i salari minimi mensili sono inferiori a 1.000 euro, mentre in sei sono superiori a 1.500 euro. È quanto emerge dai dati Eurostat aggiornati al primo gennaio. In 21 dei 27 Stati membri dell’UE ci sono salari minimi nazionali: fanno eccezione l’Italia, la Danimarca, Cipro, l’Austria, la Finlandia e la Svezia.

Ci permettiamo di rammentare che in merito si sono espressi anche i tribunali del lavoro di Torino e Milano, stabilendo che nel nostro settore si riscontrano salari al di sotto della soglia di povertà, incompatibili con l’articolo 36 della Costituzione che garantisce al lavoratore una retribuzione “proporzionata alla qualità e quantità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.

Ricordiamo quindi che la contrazione del potere di acquisto patita dal settore, in conseguenza della dilatazione dei tempi dei precedenti rinnovi contrattuali,e il mancato esercizio della contrattazione di secondo livello richiedono una risposta nuova e adeguata in termini di aumento salariale. Inoltre si rende necessaria l’individuazione di nuovi parametri, nel cui ambito costruire il riconoscimento della professionalità e della specificità delle attività.

Per quanto sopra esposto, ricordiamo che le nostre richieste salariali sono di euro 125,00 al IV livello e l’adeguamento e la rivisitazione delle indennità relative ai servizi prestati.

Se il nostro lavoro è considerato fondamentale, come evidentemente è per le Associazioni Datoriali, il nostro salario e il Contratto Collettivo Nazionale pare non lo siano, visto che ad oggi siamo ultimi tra gli ultimi.

Distinti saluti

Angelo Sifrido MANCIN

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