Buongiorno gent.mo Direttore,
con la presente chiedevo se era a conoscenza delle nuove normative che stanno entrando in vigore in seguito alla pubblicazione del D.M sulla capacità tecnica (14/09/2012), in particolar modo sulle procedure d’intervento su allarme. Io lavoro presso Axitea e da pochi giorni è stato firmato il regolamento del questore di Milano, ove si prevedono due gpg su tutti gli allarmi dalle 22.00 alle 06.00 in tutte le 22 province nella quale opera l’azienda. Però in alcune città non ne sanno ancora niente e in altre città gli operatori mandano a loro piacimento una o due guardie.
Preciso che ho letto articolo per articolo il regolamento del Questore di Milano.
Insomma: nuovo D.M, nuovi regolamenti questurili, ccnl non ancora rinnovato, tante leggi, poca trasparenza …e a farne le spese come sempre sono gli operatori del settore.
Certo di una sua risposta, le comunico che tale lettera verrà pubblicata sul portale http://www.guardieinformate.net
Cordialmente saluto e ringrazio
Leonardo cea
Gentile Leonardo
il decreto sulla capacità tecnica, all’allegato D, stabilisce le regole tecniche minime cui ciascun regolamento di servizio deve attenersi, fornendo una base di uniformità territoriale su tutta Italia e risolvendo in parte le discrepanze (non di rado incomprensibili) che nascevano da un regime lasciato di fatto alla sensibilità personale, e quindi alla discrezionalità, delle istiutuzioni periferiche.
Ciascun regolamento non può quindi essere riformato con parametri diversi o comunque inferiori rispetto a quelli stabiliti dal DM sulla capacità tecnica.
In caso di licenza unificata (come immagino essere il caso di Axitea), il regolmento viene approvato dal questore della provincia ove viene rilasciata la licenza unica, d’intesa con gli altri questori interessati. Gli altri questori possono sempre proporre modifiche e prescrizioni in base alle peculiarità dell’ordine e della sicurezza pubblica dei rispettivi ambiti territoriali, ma spetta sempre al questore “capofila” recepirli e, se del caso, approvarli. In ogni caso, non possono essere previste modifiche peggiorative rispetto ai minimi di legge.
Il fatto è che, tra gli standard minimi, si annovera la presenza di un solo uomo per intervento su allarme e ronda ispettiva. La pattuglia deve essere operata a bordo di un’auto di servizio radiocollegata, localizzata con sistema satellitare e dotata di faro di profondità, che consente di illuminare l’obiettivo già a distanza. La ronda è prevista quindi di regola con una guardia sola, anche se ogni istituto di vigilanza dovrà essere in grado di garantire, in caso di necessità, l’intervento di una seconda autopattuglia composta da un’ulteriore guardia giurata. La scelta tra inviare una o due guardie di ronda dovrà essere poi sottoposta al vaglio dal questore, che la rapporterà alla situazione locale del tessuto economico e criminale.
Insomma: sembra di poter sintetizzare che se uscite in due vi va grassa, perchè per la legge basta un solo uomo. Il fatto che il questore di Milano abbia previsto l’uscita a due uomini non impone infatti agli altri questori di chiedere lo stesso tipo di servizio alle imprese locali.
Per ulteriori chiarimenti, senti questa videointervista al Responsabile dell’Unità Vigilanza Privata presso il ministero dell’Interno, Dr. Vincenzo Acunzo.