Tanto tuonò che piovve. Accertato che, ad oggi, solo 393 Istituti di Vigilanza Privata su 1367 (davvero?) si sono certificati, per un misero 28,74% del totale (che, anche considerando le certificazioni in corso, non arriva comunque al 40%), il Ministero dell’Interno ha deciso di finirla. Nel rammentare che la certificazione è obbligatoria non solo per accedere alla licenza ex 134 TULPS, ma anche per mantenerla, e che l’attuale situazione, oltre a rappresentare un imbarazzante vulnus nel sistema di verifiche dell’autorità tutoria, genera paradossali distorsioni della concorrenza (chi si è certificato ha speso tempo e soldi che dovrà poi ricaricare sui servizi, mentre i furbetti sguazzano allegramente sui ribassi), il Ministero esorta Prefetti a Questori a mettere mano seriamente alla questione. E non si tratta più di blandi solleciti alle periferie, ma di un vero vademecum sanzionatorio.
La ricreazione è finita, dunque? Fino ad un certo punto…
Nell’ultima circolare rilasciata dal Dipartimento di PS, si ipotizzano infatti due situazioni tipo:
- licenza rilasciata prima dell’entrata in vigore del DM 115/2014 (configurandosi una gestione dell’Istituto in difformità, i Prefetti dovranno emanare un provvedimento che contenga un avvertimento, una diffida a produrre la certificazioni tra i 40 e i 60 gg e, in caso di inadempimento, l’incameramento della cauzione. Scaduto il termine, il Prefetto non rinnoverà la licenza se entro max 120 gg dal rilascio del provvedimento l’Istituto non avrà esibito la certificazione);
- licenza rilasciata prima dell’entrata in vigore del DM 115/2014 (entro 18 mesi dal rilascio della licenza, i Prefetti dovranno emanare un provvedimento che contenga una diffida a produrre la certificazioni tra i 40 e i 60 gg e, in caso di inadempimento, l’incameramento della cauzione. Scaduto il termine, il Prefetto potrà concordare un eventuale nuovo termine (di max 120 gg) con effetto sanante in caso di adempimento. In caso contrario, il Prefetto annullerà la licenza. Se sono già passati 18 mesi dal rilascio della licenza, i Prefetti dovranno svolgere azioni di diffida e controllo, sino alla revoca della licenza ex art. 257-quater del TULPS).
Come dire: stavolta si fa sul serio? Tutto è relativo, perché – facendo due conti sulle tempistiche – si può arrivare fino a Gennaio senza vedere una sanzione che sia una.
I numeri parlano chiaro: servono tra i 40 e i 60 giorni per elevare la diffida (e fanno già due mesi), poi possono essre concessi altri 120 giorni (e c’è da scommettere che succederà spesso), e giù altri 4 mesi per un possibile adeguamento sanante. Per carità: nessuno brama a vedere sospendere licenze, ma nel frattempo chi paga continuerà a farlo per tutti…fino al 2018.