Guardie giurate: lettera alle istituzioni

10 Ago 2018

di Redazione

Riceviamo e pubblichiamo questa lettera, firmata da un gruppo di guardie giurate italiane. Non si tratta di una federazione né di un’associazione codificata: è un semplice gruppo su facebook, che tuttavia giorno dopo giorno affronta problematiche e rischi e che oggi chiede aiuto alle istituzioni.

La figura della guardia giurata in Italia è una delle più indefinite e meno tutelate: giuridicamente siamo identificati come incaricati di pubblico servizio, ma veniamo poi inquadrati come operai inviati però a svolgere compiti dì polizia. Paesi come Francia, Germania e Spagna riconoscono alle GPG la qualifica di pubblico ufficiale e di agente dì pubblica sicurezza con tutte le tutele economiche, giuridiche, sociali e legali che un appartenente alle forze dell’ordine merita.

La vigilanza privata necessita di una revisione e riforma. Il recente sciopero nazionale testimonia l’esasperazione di uomini e donne che rischiano ogni giorno la propria vita, persone che il ministero degli interni ha inquadrato come incaricati dì pubblico servizio, pur impegnandoli in compiti dì polizia ad alto rischio anche nei siti sensibili a livello terroristico come porti, aeroporti, stazioni, ospedali, e in servizi di utilità pubblica come trasporto valori (anche per conto di strategiche realtà istituzionali), vigilanza saltuaria dì zona (chiamata anche pattuglia), controllo accessi tribunali e sedi regionali, vigilanza in stadi e strutture calcistiche.

Questi servizi confermano quanto siano strategiche e fondamentali le circa 45000 guardie giurate italiane, dotate dì titolo autorizzativo rilasciato dalla prefettura. E’ quindi inevitabile una “ristrutturazione” legislativa che ricordi a tutti che le guardie giurate sono dipendenti privati che hanno prestato giuramento dì fedeltà alle istituzioni italiane. E’ ora che queste istituzioni salvino dal baratro questa categoria e ne restituiscano dignità, professionalità e riconoscimenti a tutela del ruolo che svolgono al servizio e tutela degli italiani. Si richiede a tal fine una riforma della categoria in pochi semplici aspetti:

1. Inquadramento giuridico dì pubblici ufficiali con funzione dì agente dì pubblica sicurezza.

2. Tutele e garanzie parificate alle altre forze dì sicurezza

3. Trattamento economico proporzionato al ruolo svolto, con giusta indennità dì rischio

4. Servizi dì vigilanza saltuaria dì zona (pattuglia) svolta da 2 (due) unità per turno in tutta Italia ed in ogni singolo istituto. Servizio scorta valori svolto da non meno dì 3 (tre) unità per equipaggio.

5. Le auto dì pattuglia devono essere dotate di segnali dì emergenza acustici e luminosi dì colore blu per visibilità e per garantire un intervento tempestivo.

6. Esenzione del codice della strada solo su intervento per allarme intrusione, rapina etc etc.

7. Una formazione professionale teorica/tecnico operativa obbligatoria su tutte le funzioni e attività richieste all’operatore sempre in costante aggiornamento.

A oggi la polizia di stato soffre un deficit organico di circa 9000 unità. Questi 25000 operatori mancanti sono stati sostituiti di fatto dalle guardie giurate, che dunque necessitano delle medesime condizioni per svolgere il medesimo lavoro e garantire la sicurezza.

Non siamo una federazione o associazione: siamo semplicemente un gruppo creato su facebook, a breve costruiremo anche un sito internet con dominio. Siamo un gruppo di guardie particolari giurate che giorno dopo giorno affrontano queste problematiche nella speranza di un cambiamento, una famiglia. Chiediamo aiuto.

Gli amministratori del gruppo “guardie giurate d’Italia”

Alessandro Schiroli

Lorenzo Bonnini

Emanuela Endrizzi

Stefano Bordonaro

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