Lettera di una guardia giurata al Presidente Mattarella

13 Ott 2021

di Ilaria Garaffoni

Riceviamo e pubblichiamo una lettera scritta da una guardia giurata  al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per denunciare la situazione della vigilanza privata, ed in particolare dei servizi fiduciari, caratterizzati da salari spesso inferiori ai minimi Costituzionali.

Illustrissimo Signor Presidente della Repubblica,
lavoro nel settore della vigilanza privata e più precisamente nei servizi fiduciari.

Le scrivo questo messaggio per porre alla Sua attenzione la situazione in cui vertono, come me, tanti lavoratori del settore.
L’art. 36 della nostra amata costituzione sancisce il diritto di ogni lavoratore ad una “retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”. Il nostro CCNL (peraltro scaduto dal 31/12/2015) prevede ahimè delle retribuzioni nette che si aggirano mediamente sui 4€ orari, che per un lavoratore full time si traducono in circa 700€ al mese.

Eppure il nostro lavoro richiede sempre più delle professionalità mirate ad offrire un servizio di qualità. Spesso siamo il primo contatto che un cliente ha con l’azienda committente.

Eppure la questione sembra non interessare a nessuno: la situazione è in stallo, le associazioni datoriali sono chiuse sulle loro posizioni e non si parla di rinnovo del CCNL nè tantomeno di aumenti salariali.

Signor Presidente, mi perdoni ma il nostro salario è paragonabile a livelli di schiavitù. Come è possibile recarsi ogni giorno al lavoro sapendo di non portare a casa nemmeno il necessario per pagare affitto e bollette? Come è possibile offrire un’esistenza libera e dignitosa alle nostre famiglie? Come è possibile che in uno Stato democratico e fondato sul lavoro esistano lavoratori di serie A e lavoratori di serie B?

Illustrissimo Presidente, io sono un “signor Nessuno” e la mia voce difficilmente verrà ascoltata, ma faccio appello a Lei, che rappresenta con rispetto e amorevole dedizione tutti noi Italiani. Le chiedo che possa intercedere affinché questa annosa questione si risolva e che la nostra situazione salariale possa essere sistemata, affinché ci sentiamo anche noi parte dignitosa dei lavoratori italiani e che possiamo vivere più serenamente la nostra professione e la nostra vita.

Confido nel suo aiuto Signor Presidente.

La ringrazio infinitamente del tempo che mi ha dedicato e nella speranza di poterLa incontrare e salutare personalmente un giorno, Le porgo i miei

Cordiali Saluti

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