Gentile Direttore, con riferimento all’articolo “Quando antipirateria fa rima con pazzia, meglio la proroga dell’esame”, scrivo quale “unico lettore” di Bastiancontrario, che peraltro personalmente stimo ed a cui va riconosciuto il merito di aver contribuito attivamente allo sviluppo dell’attività di antipirateria in Italia, per manifestare un certo stupore nel leggere una velata critica alle associazioni che plaudono alla pubblicazione del decreto di proroga al 31/12/2022 delle disposizioni transitorie che permettono alle società autorizzate di poter impiegare personale decretato che abbia all’attivo almeno sei mesi di missioni all’estero, superando così il problema della formazione e dell’esame.
Posto che le argomentazioni presenti nell’articolo sono tutte pienamente condivisibili e che non ci si può che rammaricare dell’inerzia manifestata dai burocrati presenti al Ministero dell’Interno, di certo occorre avere ben chiaro lo scenario a cui avremmo dovuto far fronte dopo il 31 marzo, qualora tale proroga non fosse stata concessa.
Riprendendo testualmente quanto affermato a margine dell’articolo dal Presidente Luigi Gabriele “il ricordo impegna la messa in funzione dei neuroni”, non possiamo dimenticare che negli ultimi 2 anni, proprio a causa del ritardo nell’approvazione dei decreti di proroga, gli Istituti di vigilanza fornitori dei servizi di antipirateria sono stati costretti a sospendere l’attività per 45 gg nel 2020 e 23 gg nel 2021, con un grave rischio per la sicurezza delle navi e degli equipaggi costretti a navigare nell’oceano indiano privi della scorta armata. A questo aspetto di carattere sociale occorre altresì aggiungere le perdite economiche per le aziende di sicurezza, già gravemente provate dal periodo pandemico.
Memori quindi della storia passata, penso che si deve essere ampiamente soddisfatti del lavoro svolto dalle associazioni di categoria, che hanno avuto il merito di sostenere in anticipo l’approvazione della proroga, come non si può che ringraziare sentitamente il “politico di turno”, come ingenerosamente definito nell’articolo.
Mi chiedo a proposito, e rivolgo la stessa domanda a Bastiancontrario, quale sarebbe stato lo scenario di riferimento senza queste associazioni e senza la sensibilità dei politici che hanno sostenuto l’iniziativa, dimostrando così sensibilità nei confronti del nostro settore che troppo spesso resta inascoltato?
Ben vengano allora tutte le argomentazioni e le sollecitazioni atte a cercare di superare questo impasse, che peraltro non è il solo a creare difficoltà di cui volentieri si farebbe a meno, ma evitiamo nel contempo di sollevare critiche immotivate a chi non si limita a scrivere ma nei fatti agisce. Uniamoci quindi alla soddisfazione di coloro che riescono “a portare a casa” risultati concreti perché la loro soddisfazione è anche quella di tutti gli operatori del comparto coinvolti.
Con viva cordialità
Vincenzo Pergolizzi
Delegato Assiv Antipirateria Marittima