Vigilanza Privata: le guardie giurate sono agenti ausiliari di pubblica sicurezza?

03 Nov 2021

di Ilaria Garaffoni

1.745 imprese per 76.203 addetti, in media 43,7 addetti per impresa. Questa la fotografia della sicurezza privata, che negli ultimi cinque anni ha registrato +16,2% di imprese e + 22,8% occupati e che genera 3,4 miliardi di fatturato. Un settore non esente da problemi e che reclama un nuovo status giuridico per le guardie giurate, da incaricate di pubblico servizio ad agenti ausiliari di pubblica sicurezza. E’ emerso al primo convegno di ConFederSicurezza, confederazione del settore della vigilanza e sicurezza privata promossa da Confcommercio.

Nella suggestiva cornice del Palazzo Comunale di Sorrento, con la partecipazione di analisti, esperti, esponenti della politica e delle istituzioni e rappresentanti di aziende italiane di interesse strategico, ConFederSicurezza ha enfatizzato il ruolo “latamente pubblico” svolto dalle guardie giurate sul territorio, una funzione che la pandemia ha solo confermato, consacrando la sicurezza privata come tassello fondamentale e complementare a quella pubblica.

“Le nostre imprese e i loro addetti sono presenti in nodi strategici quali porti, aeroporti, stazioni ferroviarie. Svolgono servizi essenziali per la collettività come il trasporto valori e il controllo della sicurezza delle merci che viaggiano su strada, sono presenti in situazioni di grave pericolo, come i servizi antipirateria a bordo nave – ha sottolineato il presidente di ConFederSicurezza, Luigi Gabriele. Un mondo variegato e composito che invoca un importante cambiamento: elevare lo status giuridico della guardia giurata a quello di agente ausiliare di pubblica sicurezza. Un appello che rivolgiamo al Governo“.

Questo status giuridico, se adeguatamente normato, potrebbe innalzare il livello di sicurezza della collettività e delle stesse guardie giurate, oltre ad operare da apripista per leggi che finalmente permettano alle imprese italiane di svolgere funzioni di bodyguarding e di contractor di aziende che operano all’estero. Attività, è bene ricordarlo, oggi vietate alle imprese italiane perché riferite alla protezione della persona (e non di beni mobili e immobili, come dice la legge): un vulnus che concentra praterie di business assai redditizie nelle mani di imprese straniere.

Per ConFederSicurezza, affiancare le autorità di pubblica sicurezza nello svolgimento di sempre più funzioni sussidiarie, consentirebbe peraltro alle forze dell’ordine di occuparsi con più efficacia le attività di intelligence e di controllo del territorio. Proprio di intelligence si occupa il volume di Alberto PaganiManuale di intelligence e servizi segreti. Antologia per principianti, politici e militari, civili e gente comune“, edito da Rubbettino e premiato a Sorrento con il “Premio Letterario Francesco Cossiga”.

https://www.confedersicurezza.it/video.aspx?videoId=44

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