Vigilanza Privata e mercato residenziale: opportunità da cogliere

04 Gen 2024

di Redazione

Partiamo dai numeri: il 73% degli italiani – quasi 43 milioni – è proprietario di una casa e in 10 anni Verisure (l’unica realtà che ha saputo costruire un’offerta adeguata al mercato residenziale) ha protetto 300.000 famiglie ed attività commerciali. Tanto per dire quanto sia ancora ampio il potenziale di crescita del segmento residenziale per le imprese di vigilanza privata.


La chiave è stata portare nel residenziale un servizio evoluto di centrale operativa – in genere prerogativa di grandi aziende o PA – in parallelo ad un sistema di allarme collegato 24/24, in un mix di tecnologia e uomini. Del resto la domanda di sicurezza residenziale è sempre stata elevata: dal dopo pandemia, la percezione degli Italiani sulla probabilità di subire un’intrusione domestica o un furto in casa sono infatti cresciuti.

E questo nonostante i dati del Ministero dell’Interno sulle denunce per furti e rapine in abitazione – che nel 2022 erano oltre 135.000, dopo la marcata flessione del periodo pandemico, non abbiano raggiunto i livelli pre-pandemici (-19% di denunce nel 2022 rispetto al 2019).


Quindi si tratta di percezione dell’insicurezza o viviamo davvero in un paese a rischio? Verisure Italia – in collaborazione con il Censis, con il contributo del Ministero dell’Interno e il supporto di ConFedersicurezza & Servizi e UNIV – nel suo secondo Osservatorio sulla Sicurezza della Casa ha rilevato che l’Italia si colloca al 1° posto in Europa per home burglary fear indicator (ossia la paura di furto domestico quale mix di probabilità percepita che l’evento possa accadere e rilevanza attribuita alla paura stessa del furto).

E del resto l’intrusione è la prima paura in Itali: più di 1 italiano su 2 teme un furto domestico. E come non capirli: 9 milioni di italiani hanno infatti subito un furto in casa e altri 22 milioni ne hanno sentito parlare da amici, parenti o vicini che hanno vissuto l’esperienza.
Ma la spiegazione del trend crescente di paura è più verosimilmente riconducibile al cambiamento del modo in cui le persone fruiscono e investono emotivamente nella propria casa. Con la pandemia, la casa è sempre più hub multifunzionale e riveste un ruolo e un significato emotivo più centrale.

E con la pandemia sono cambiate anche le richieste di sicurezza: oltre alle intrusioni, la gente teme imprevisti che provochino danni alle persone (malore, emergenza medica, defaillance degli impianti, incendio, violenza domestica). La gente chiede solo tranquillità: 3 italiani su 4 affermano che avere un sistema di sicurezza domestica li fa vivere più sereni, 1 su 2 pianifica di investire di più nella protezione domestica nei prossimi anni e 7 su 10 evidenziano che un sistema di allarme serve per proteggere la famiglia; infine il 65% si sente più sicuro se il sistema è capace di intervenire non solo in caso di intrusioni ma anche in caso di emergenze.

Scarica la presentazione Censis 2023

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