Anche il mezzogiorno chiede più vigilanza privata

28 Giu 2015

di Ilaria Garaffoni

Salerno prima sessioneUna provincia lunga e stretta dove si alternano coste e montagne, pianure e colline, per un totale di 4.918 km² su cui insistono 158 Comuni del tutto diversi tra loro. E’ la provincia di Salerno, che vanta perle turistiche come la Costiera e il Cilento e che si allunga fino all’Irpinia con Alto e Medio Sele, passando per l’Agro Nocerino Sarnese e la piana del Sele e di Paestum. Un territorio orograficamente variegato, con esigenze di sicurezza discontinue, accentuate dall’enorme flusso migratorio degli ultimi tempi. Questo il quadro fornito da Maria Curto, Primo Dirigente della Polizia di Stato presso la Questura di Salerno, alla terza tappa del roadshow organizzato da FederSicurezza lo scorso 22 giugno nel capoluogo. Un quadro che vede un’ottima collaborazione tra forze pubbliche e private dispiegate sul territorio e dove l’autorità tutoria non si pone solo in un’ottica censorio-repressiva verso la vigilanza privata, ma in una logica di ascolto e di raccordo con quest’ultima, nel rispetto delle rispettive competenze.

La collaborazione con le forze di sicurezza privata è anche al centro dell’imponente piano di prevenzione di uno dei porti-pilota in Italia in materia di sicurezza, dove l’Autorità Portuale di Salerno collabora intensamente con Guardia di Finanza, polizia di Frontiera e vigilanza privata. E si prevede che la cooperazione sarà ancora più intensa, stando a quanto ha riferito Massimo Forlivesi, deputy P.S.O. Autorità portuale di Salerno, perché la fascia di vigilanza verrà ampliata alle 24 ore.

Una collaborazione che funziona anche secondo il padrone di casa Guido Arzano, Presidente di Confcommercio e della Camera di Commercio di Salerno, e che vede dispiegati gli stessi operatori del commercio locale come ulteriori sentinelle schierate sul territorio ad aggiungere occhi e orecchie al tema della prevenzione.

Un quadro ottimistico che però non collima al 100% con l‘indagine, elaborata da Format Research su commissione di FederSicurezza, sul sentimento di insicurezza che vivono nel quotidiano i cittadini del Mezzogiorno: da casa propria al parco pubblico, dall’autobus allo shopping. La bella notizia è però che un cittadino su due, pur in tempi di crisi e in un Sud in costante affanno economico, sarebbe disposto a pagare una percentuale ricavabile dalle tasse per incrementare i servizi di vigilanza privata, con percentuali che arriverebbe fino al 3% delle tasse per l’11% della popolazione intervistata. “Il dato si accentua sulle fasce più deboli come donne, single e anziani” – commenta l’analista di Format Emanuele Fino.

Insomma, c’è materia sulla quale lavorare, anche in termini di convenzioni da istituire tra le fasce più esposte al rischio e rappresentate in Confcommercio della Provincia di Salerno, e le rappresentanza delle imprese di sicurezza coagulate in FederSicurezza, ha ricordato il Presidente Luigi Gabriele. “La vigilanza privata è in grado di rispondere in modo sempre più professionale alle istanze di sicurezza espresse dai territori: la legge stessa ha imposto un cambio di passo al comparto, prevedendo percorsi formativi particolarmente impegnativi ed un processo di certificazione della qualità che non può che far bene al settore e al paese. Sarebbe però utile che l’utenza fosse informata di questo nostro scatto in avanti, anche per non svilire il nostro lavoro con compensi che ci riportano al triste livello di operai con la pistola”.

Più dettagli e video nelle prossime puntate: stay tuned!

 

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